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SVERIGES KOMMUNER OCH LANDSTING Sveriges kommuner och landsting Kommun 2 2009 SVE

Chissà perchè un disco di musica apparentemente sgangherata come questa, che tra l'altro si riesce a reperire a malapena, dovrebbe attirare l'attenzione dei proggofili? Il semplice motivo è che questo album è molto svedese: lo stile musicale, l'approccio e il carattere sperimentale, amatoriale, improvvisato e anche raffazzonato, se vogliamo, ci riportano a quel contesto culturale e musicale che era la scena Progg svedese degli anni Settanta.
Ma facciamo un passo indietro per permettermi di spiegarvi in cosa consiste questo esperimento: sette fra uomini e donne, alcuni dei quali sono musicisti con un background classico, ed altri dei principianti, si sono riuniti in uno studio di Malmö. Assieme hanno provato a suonare un certo numero di strumenti, fra cui chitarre acustiche ed elettriche, Moog, Hammond, violini, un mandolino rotto trovato nel cestino della spazzatura, percussioni, un clarinetto, delle tazze, mescolando la musica all'effetto di birra e LSD. Prima di questa session non è stata effettuata alcuna prova, di nessun tipo. I diversi strumenti non sono proprio accordati fra loro e i mezzi di registrazione non sono certamente all'avanguardia. Il repertorio è costituito da pezzi improvvisati, motivi folk svedesi e materiale appartenente ai diversi musicisti. Il risultato di questo esperimento non era destinato alla pubblicazione ma alla fine l'etichetta Kommun 2 ha accettato di realizzarne ben sei copie in vinile (già tutte esaurite). Il pittore svedese Peter Wallgren ha contribuito da parte sua realizzando dei disegni che sono stati incollati artigianalmente su copertine riciclate di vecchi vinili. Il risultato è senza dubbio interessante perché ricrea le atmosfere del passato, dandoci un'impressione di genuinità e spontaneità, nonostante che questo effetto sia stato appositamente ricercato dalla band. E' evidente l'approccio naïve e le melodie, che si muovono fra un giro di polska e uno di gånglåt, sembrano a dir poco traballanti. Riferimenti musicali molto chiari sono i Träd, Gräs och Stenar, per il loro approccio improvvisato, istintivo e psichedelico, gli Arbete Och Fritid, per i ruvidi impasti folk, Bo Hansson, per le atmosfere sognanti e bucoliche, soprattutto quelle basate sui suoni dell'organo Hammond. La stampa in pochi esemplari, impacchettati a mano, ci ricorda le vecchie produzioni indipendenti che oggi rappresentano gli album più rari della scena musicale svedese, come quelle degli Handgjort, nome che appunto significa "fatto a mano".
Questo album si può comprare in formato CDr (disponibile in 30 copie, almeno nella prima tiratura) su un sito di produzioni indipendenti, con una copertina fatta con la stampante a colori e all'interno un foglietto ripiegato in cui sono riportati a penna, fra mille disegnini floreali, i titoli delle canzoni (mentre non ci è dato sapere i nomi dei musicisti). Anche questa confezione improvvisata ci riporta a tempi lontani in cui i volantini dei concerti o delle uscite discografiche minori venivano realizzati a mano ed incollati in giro per la città da fan volenterosi. Nonostante che l'idea vi possa sembrare un po' strampalata, vi assicuro che un autentico amante del Progg svedese non è in grado di resistere ad un'esperienza del genere. Fatevi avanti, finché lo riuscite a trovare: non costa neanche tanto!


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Jessica Attene

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