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TAMARISK Breaking the chains Cult Metal Classics 2018 UK

Abbiamo già avuto modo di parlare dei Tamarisk non molto tempo fa, in occasione della ristampa, su CD autoprodotto (“Frozen in Time”), dei loro unici due demo-tapes usciti negli anni ’80. L’operazione allora fu piuttosto artigianale, e i nastri vennero riversati in digitale senza molto di più di una superficiale ripulitura. Adesso gli stessi nastri sono stati rimasterizzati nel migliore dei modi e ripresentati nello stesso ordine ma per l’occasione vengono accompagnati da quattro tracce facenti parte del repertorio live dell’epoca e che mai prima d’ora sono state registrate. Il cantante Andy Grant e il tastierista Steve Leigh (già nei Quasar e nei Landmarq), cui si sono uniti nuovi musicisti, hanno ri-registrato nel corso del 2017 queste vecchie canzoni che finalmente vedono la luce in quest’album. La band così riformata peraltro ha anche avuto modo di suonare dal vivo ed è in fase di pubblicazione un album live.
L’operazione di rimasterizzazione delle vecchie canzoni dona indubbiamente loro nuova vita e nuova vitalità, anche se inesorabilmente le stesse suonano datate e ci fanno piombare direttamente nel pieno dei primi anni ’80, quando il rinato (ancorché comunque relativamente limitato) interesse per il Progressive Rock faceva nascere nuove bands che si rifacevano ai vecchi dinosauri, pur con sonorità ed ispirazioni influenzate dall’epoca storica (forti sono soprattutto le atmosfere e i suoni new wave). Tutto ciò adesso suona davvero datato e nostalgico, ma non nego l’interesse che l’ascolto provoca a chi è rimasto affettivamente legato a quest’epoca (e io stesso mi metto tra questi).
Così come nella precedente ristampa, l’ordine dei due demo-tapes è stato cronologicamente invertito, presentando per primo le 4 tracce del secondo dei due (“Lost Properties”), dai suoni più dinamici e contaminati, dopodiché ci sono le 3 canzoni del primo (“The Ascension Tape”), più tradizionalmente Prog. Inutile parlare ulteriormente di questi brani, giù presentati nella recensione del precedente CD; meglio concentrarsi, in questa sede, sui 4 nuovi brani registrati per l’occasione e presentati in coda al CD.
“Taxis for Janet” è il brano più breve ed apre questa serie di 4, rivelandoci innanzi tutto che la voce di Andy non è molto cambiata in questi 30 e più anni. Il brano peraltro è abbastanza simpatico ed orecchiabile, con accattivanti riff. La successiva “Total Coverage” sfiora i 10 minuti di durata e procede, con ritmica lenta e cadenzata ed atmosfere nostalgiche, senza grosse variazioni per tutta la sua lunghezza, con belle parti di chitarra che si muove in modo inquieto tra assoli e riff quasi in sottofondo. “Bandana in Chains” è un altro brano veloce, con suoni tipicamente new Prog cui si sovrappone invece una chitarra dalle sonorità blues. L’album si chiude con “It Was Never There”, forse la migliore canzone in questo lotto di 4, anch’esso dalle movenze vagamente blues, con ampie atmosfere tastieristiche.
Un album certamente per nostalgici della musica new Prog anni ’80, ma anche per chi volesse dimostrarsi curioso di scoprire questa musica che, presentata in modo adeguato come in questa rimasterizzazione, può avere certamente il suo perché.



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Alberto Nucci

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