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MONTEFELTRO Il pesce rosso vestito alla Werther mangiò l'uva il 1° dell'anno Mellow 2001 ITA

Si erano un po' perse le tracce di questa band italiana autrice dell'interessante album "Il tempo di far la fantasia" nell'ormai lontano 1992. C'è voluto quasi un decennio per far sì che Attilio Virgilio, la mente principale dietro a questo progetto, sia riuscito a dare un seguito a quel lavoro. L'attesa viene comunque ben ripagata, visto che ci troviamo di fronte ad un lavoro molto buono, più personale rispetto al debutto, in cui, piuttosto che puntare su un prog dai rimandi medievali e su invenzioni strumentali, il gruppo preferisce concentrarsi su una musica delicata e dai suoni avvolgenti. I morbidi arpeggi di chitarra sono il punto cardine del cd e vengono accompagnati elegantemente da una sezione ritmica che evita inutili acrobazie, prediligendo un ruolo maggiormente di contorno. Ruolo simile giocato anche dalle tastiere, utilizzate, salvo sporadiche eccezioni, per creare sottofondi d'effetto. Le parti vocali sono un po' il punto debole, visto che a belle melodie non rispondono doti canore particolarmente brillanti ed il cantato si mantiene sempre molto sommesso, senza troppe sfumature. Queste caratteristiche si presentano per tutto l'album, costituito, dopo una breve introduzione, da quattro lunghe canzoni e da una suite suddivisa in tre tracce. Solo l'ultimo brano "Festadicorte" ha una durata più breve e presenta connotati più vicini ai Genesis. Complessivamente si tratta di un buon album, dalle tonalità tenui, lontano da qualsivoglia esibizione tecnica e che punta più al cuore che alla mente.

 

Peppe Di Spirito

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MONTEFELTRO Il tempo di far la fantasia 1992 

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