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ASSOLO DI BONGO Primetime Nota 2001 ITA

Dico subito che se considerate "Duty Free Area" dei DFA uno dei migliori album degli ultimi anni, non dovete assolutamente lasciarvi sfuggire l'album d'esordio, interamente strumentale, degli Assolo di Bongo!
Già l'opener "Usa e jazz" chiarisce al meglio la proposta musicale di questo gruppo, caratterizzata da un jazz-rock frizzante che, come nel caso dei DFA, si combina spesso con situazioni più sinfoniche ed atmosferiche. L'album si mantiene omogeneo per tutta la sua durata grazie a musicisti affiatatissimi che in otto brani riescono ad abbinare riff micidiali e situazioni di gruppo in cui gli elaborati intrecci strumentali la fanno da padrone. Esemplificativi, in tal senso, gli oltre 8 minuti di "Vega", in cui le note scorrono via veloci con continui cambi di tempo che permettono di far convivere un sound sanguigno ed eleganti melodie e che mantengono sempre viva l'attenzione dell'ascoltatore in quest'unione pressoché perfetta tra jazz-rock e rimandi sinfonici. Un po' tutti i brani conservano queste caratteristiche, mostrando come le aggressive cavalcate strumentali sorrette da ritmiche disinvolte e incessanti siano controbilanciate da efficaci melodie, sostenute da sfondi tranquilli creati dalle tastiere. Degna di menzione anche la conclusiva "Satanica", brano in cui la chitarra ruggisce più forte, creando un suono hard che fa venire alla mente i Djam Karet. Un album quindi che sembrerebbe lontano da qualsiasi modello di progressive easy listening, eppure le partiture tutt'altro che semplici si ascoltano con piacere, perché il gruppo evita tecnicismi fini a sé stessi, creando invece giuste dosi di feeling e delineando una grande eleganza compositiva in brani ricchi di calore. E' vero che di tanto in tanto si avverte la voglia dei musicisti di mettersi in mostra, ma, grazie alle ottime capacità tecniche, David Accarino (tastiere), Enrico De Stalis (chitarra), Elvis Fior (batteria) e Erico Rainis (basso) se lo possono anche permettere. Non si pensi al paragone con i DFA come un limite di personalità, anzi, il grande carisma degli Assolo Di Bongo emerge in ogni singola canzone ed è l'ennesima conferma di come il panorama progressivo italiano si arricchisca continuamente di musica di grandissima qualità.

 

Peppe Di Spirito

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