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Parallelismo musicale anche per questo musicista, che ricordiamo nei Versailles. De La Piliere si tuffa in questo progetto, decisamente al di fuori delle esperienze passate, suonando praticamente ogni strumento. Il risultato è un trip moderno dai suoni ed atmosfere tipiche dei seventies ma non d'ispirazione progressiva bensì psichedelica. La riproposizione di tale genere, come ben sapete, richiede quel suono e spirito legati ad un carattere particolare e ad una visione decisamente illuminata. Il quadro qui presente, invece, viene preparato come fosse una ricetta prestabilita che francamente mi sembra priva una vera interpretazione personale. Non è sufficiente adoperarsi secondo la tradizione per ricreare quello che oltre che un suono è un pensiero. Non voglio cercare del marcio a tutti i costi in un album francamente ben suonato come questo e non voglio fare filosofie inutili. Semplicemente, viste le volute premesse, non trovo, salvo qualche pezzo, nulla all'altezza della situazione.
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