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Il terzo album che gli Osiris tenevano nel cassetto vede infine la luce e ci mostra innanzi tutto le peripezie del gruppo alla costante ricerca di musicisti (se č difficile qua, figuratevi in quel piccolo emirato arabo...!). A seguire ci rendiamo conto che gli Osiris hanno perso praticamente tutto quel poco di feeling arabeggiante che rendeva un po' particolare il loro primo album e che gią nel secondo latitava. In terzo luogo, possiamo comunque apprezzare, senza accampare grosse pretese, un discreto Progressive sinfonico di stampo anglosassone, sempre condito da un buon senso della melodia e caratterizzato, questa č una costante, da atmosfere sognanti e liquide, a volte un po' goffe, č vero, ma che secondo me conservano una loro dignitą.
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