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KEN HENSLEY Running blind Mystic Records 2002 UK

Il personaggio in questione ha un illustre passato (fatto anche di reunions estemporanee) coi mitici Uriah Heep, storica band creatrice di un rock poco progressivo ma molto aggressivo. In tale gruppo il buon Ken assurgeva al ruolo di tastierista, ma il ruolo gli andava stretto. Basta andare sul suo sito ufficiale www.ken-hensley.comper rendersi conto della enorme quantità di progetti musicali ai quali ha partecipato, sia come ospite sia come front-man. In questo disco solista di cui andiamo or ora a parlare, Hensley si occupa , oltre che di tutte le parti di tastiera (com'è ovvio), anche della chitarra ritmica e del cantato (rivelando una voce molto calda e adatta allo stile del disco). Vi chiderete a questo punto lo stile, appunto, del disco. E' presto detto: puro e semplice AOR in stile Asia. Il fatto che al basso ci sia l'onnipresente John Wetton è una ovvia spia della direzione del progetto. La struttura delle 14 canzoni è davvero standard (strofa, ponte, ritornello con coro, assolo killer di chitarra, ecc.), però è anche maledettamente accattivante, lo sapete bene tutti. Si segnalano altri due illustri ospiti che si alternano alla batteria: Steve Christey dei Jadis e Dave Wagstaffe dei Landmarq, che pur facendo il loro lavoro in maniera metronometrica, non raggiungono nulla di più di una prestazione nella media (non che nei loro rispettivi gruppi i nostri siano dei mostri di fantasia, comunque...). Che altro dire? Che i pezzi del cd scorrono via veloci come il vento fino all'ultimo, senza lasciare l'amaro in bocca... ma senza neanche esaltando in noi un senso di novità. In pratica ci troviamo di fronte a un disco da autostrada, come dico ultimamente. Cioè, se dovete fare un bel tragitto in autostrada (tipo Roma-Milano), mettete su questo disco e state pur certi che la strada scorrerà via veloce e liscia come l'olio!

 

Marco Lastri

Collegamenti ad altre recensioni

KEN HENSLEY & VISIBLE FAITH A glimpse of glory 2001 

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