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DREADNAUGHT The American standard Red Fez Records 2001 USA

I Dreadnaught sono un trio americano attivo già da alcuni anni e autore di due album prima di questo loro ultimo parto, "The American standard", in cui emergono le loro caratteristiche che si snodano attraverso tecnicismi cari a Yes e Rush in una miscela sufficientemente aggressiva, prevalentemente chitarristica, ma anche con qualche intervento più delicato non distante da un rock sinfonico più classico. L'opener "Ballbuster" è uno spettacolare brano strumentale, che mette subito in mostra il talento dei musicisti, facendo venire a galla gli echi particolarmente energici dei Rush, con le note che si susseguono ad alta velocità, nonostante qualche momento di calma apparente in cui si affaccia anche il suono di un violino. Le successive quattro tracce vanno a formare la suite "Deus Ex Machina", che ha un inizio curioso, in parte vicino al rock americano, in parte vicino alle stravaganze di Zappa o dei più recenti Primus, al punto da sembrare a tratti quasi un country muscoloso (per queste caratteristiche la loro musica è stata anche definita progabilly). La suite prosegue poi tra techno-rock con ottimi spunti strumentali che mostrano la preparazione dei musicisti e di nuovo vivaci interventi dal sound americano, proposto però sempre con classe e raffinatezza. Tutti questi aspetti descritti si ripresentano poi nei successivi brani, rendendo l'album omogeneo e compatto, grazie ad impasti elettro-acustici studiati ed eseguiti con grande minuziosità. "The american standard" è un album suonato con energia, passione e grande abilità, contenente circa 55 minuti di buona musica e che rivela un sound curato nei minimi dettagli, per cui il mio consiglio è senza dubbio quello di far vostro questo lavoro.

 

Peppe Di Spirito

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