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KERRS PINK Tidings Musea 2002 NOR

Con "The art of complex simplicity" i Kerrs Pink inaugurarono il loro nuovo corso, fatto di una musica più accessibile e melodica. Con questo "Tidings" sembrano aver voluto cavalcare appieno questa loro nuova tendenza, confezionando un album fatto di canzoni anche abbastanza lunghe ma molto semplici e dirette nel loro approccio. La musica del gruppo norvegese non è mai stata particolarmente complessa, ma in passato uno poteva godere di arrangiamenti elaborati, pur senza perder di vista la melodia, che posizionava il gruppo dietro la scia di bands come i Camel, artisti nella semplicità complessa. Purtroppo molta della magia dei primi dischi si è persa col tempo; quel ch'è peggio è che questa pare essere una scelta voluta, non frutto dell'inaridimento della vena creativa. "Tidings" consiste di un'ora di musica calma e melodica oin cui però manca quasi del tutto lo spunto creativo che possa irretire un ascoltatore tipico Prog, anche se poco esigente in quanto a complessità della proposta musicale. Le 7 tracce scorrono via senza lasciar traccia se non, in qualche momento, addirittura un senso di fastidio, non ben identificabile poché alla fine la musica non è di quelle che disturba l'orecchio. Purtroppo le 7 suddette canzoncine hanno cromosomi romantici e sdolcinati che prevalgono su quelli più prettamente Progressivi degli inizi. La tentazione d'interrompere l'ascolto prima del termine del cd viene, ed è difficile resistere.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

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