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INQUIRE Melancholia Musea 2003 GER

Terzo album per i teutonici Inquire, che presentano, per l'occasione, un doppio cd. Il primo dischetto, che supera i settanta minuti, è un concept-album basato sul romanzo "La nausea" di Jean-Paul Sartre e in esso, curiosamente, si ravvisa un senso di teatralità più tipico della scuola progressiva transalpina (viste anche certe parti recitate in lingua francese) che di quella tedesca. Il new-prog romantico e raffinato degli Inquire rielabora sonorità classiche del passato (Genesis, Pink Floyd, Ange, ma anche Anyone's Daughter) con un certo vigore moderno, che risalta in maniera particolare negli indovinati spazi strumentali che vedono le più classiche interazioni di note chitarristiche e tastieristiche. Queste caratteristiche, presenti praticamente con costanza in questo primo cd, fanno sì che spicchi una certa omogeneità tipica dei discendenti genesisiani che, però, nell'occasione non stanca mai vista l'elegante proposta stilistica della band tedesca. Il secondo cd è invece più breve (non raggiunge i venti minuti) e non è altro che il riarrangiamento della terza sinfonia per organo del compositore francese Louis Verne che alcuni vedono come antesignana del rock ‘n' roll. Stavolta siamo ovviamente di fronte ad un prog maggiormente orientato verso la musica sinfonica ed i richiami principali possono essere verso il sound altisonante di Emerson, Lake & Palmer e Rick Wakeman. La ricerca del perfezionismo formale è forse al tempo stesso il pregio ed il difetto di questo lavoro, visto che di sicuro gli Inquire riescono meticolosamente ad offrire una musica accurata in ogni dettaglio, ma non si può negare come a tratti emerga anche un po' di freddezza. Anche se non molto originale, possiamo considerare "Melancholia" nel complesso un buon album e se avete un debole per il più classico rock sinfonico difficilmente rimarrete delusi dal nuovo parto di questa band.

 

Peppe Di Spirito

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