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SVANN |
Granica czerni i bieli |
Intech/Rock Serwis |
2003 |
POL |
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Questo nuovo progetto, che sembra studiato a tavolino per nutrire il mercato musicale polacco, nasce dalla collaborazione fra il bassista Rafal Ratajczak, il chitarrista Szymon Brzezinski (entrambi provenienti dagli Abraxas) e Anja Orthodox, cantante popolare ed apprezzata nella scena gothic locale. Di fatto, quella che avremmo immaginato come esperienza di fusione dei generi cui fanno capo gli artisti appena citati, rivela con grande sorpresa caratteristiche abbastanza diverse che fanno pensare, come detto in apertura, ad un prodotto creato appositamente per piacere ad un certo tipo di pubblico. La colonna portante è rappresentata dalla voce netta e melodica di Anja che ha il timbro ed il modo di cantare sovrapponibile a quello che si può apprezzare nelle miriadi di band gotiche di Varsavia e dintorni. Con la musica gotica il nostro progetto ha in realtà soltanto un’affinità parziale: la matrice fondamentale è hard pop, abbastanza lineare, di facile presa, con rare sfumature crepuscolari e una costante vena melodica, unico elemento quest’ultimo che potrebbe far pensare agli Abraxas, il cui new prog appare comunque distante anni luce da questa galassia. Qualche elemento più marcatamente gotico emerge in maniera più vistosa in tracce come “Dotyk Nocy”, col suo essenziale e velato tappeto di tastiere o nella conclusiva “Niedokonczony wiersz” che, con i suoi elementari arrangiamenti orchestrali sembra la traccia più riuscita del lotto. Non si può negare che sia un disco ben realizzato, ma lavori del genere risultano, a mio giudizio, piuttosto anonimi e privi di personalità, come una lapide bianca in un verde cimitero inglese.
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Jessica Attene
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