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SHADOW GALLERY Room V Inside Out 2005 US

Gli Shadow Gallery ci avevano lasciati nel 2001 con un grande lavoro (“Legacy"). Questo “Room V” invece è presentato dalla band americana come la continuazione di “Tyranny” (1998), con un filo conduttore che riallaccia i due concept sia nella storia che nella musica. Ho atteso molto questo nuovo cd ed ora mi rendo conto di avere tra le mani un gioiellino. Da amante del genere heavy-prog, mi sono reso conto ultimamente quanto siano carenti i gruppi in idee e novità; persino i paladini del generi (chi? Ah sì i Dream Theater) sono rovinosamente ricaduti nel baratro del power metal vero e proprio, abbandonando ogni tipo di richiamo al progressive. E gli Shadow Gallery? Eh no! Gli Shadow Gallery sono rimasti legati alle sonorità che avevano caratterizzato i primi lavori, migliorando in maniera impressionante il processo di composizione, migliorando la tecnica a livello esecutivo e questo “Room V” ne è la riprova.
Diviso in due atti (Act III e Act IV) la storia riprende il filo interrotto nei due atti di “Tyranny” e ne richiamano in alcuni punti anche i suoni e le melodie. Discutere sui singoli pezzi che compongono il cd rimane un lavoro pedante e inutile, come sempre nel caso di suite o concept. Nell’ascoltare i vari brani si rimane colpiti dalla facilità con cui si passa da atmosfere pesanti e dark, a pezzi tirati e mozzafiato, passando per assoli di chitarra assolutamente pregevoli (e non autocelebrativi), con melodie mai banali (anche se il marchio di fabbrica si riconosce ovunque), rincorse tra chitarra e tastiera, con break e cambi di tempo repentini e voli infiniti costruiti su tempi spesso dispari. Io vi consiglio di prendere “Room V” ad occhi chiusi perché non ne rimarrete assolutamente delusi.


 

Marco Del Corno

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