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BO HANSSON Magician's hat Silence Records 1972 (Charisma 1973 - Virgin Records 2004) SVE

L'idea di rimettere in circolazione i lavori di Bo Hansson attraverso una serie di ristampe operate da una major importante come la Virgin permette di risolvere il problema della non facile reperibilità (ed anche dei costi) dei suoi vecchi titoli, oltre che richiamare l'attenzione del pubblico verso un grande musicista forse sottovalutato e messo in ombra dai più celebri compagni d'etichetta. Noto alla maggior parte del popolo rock come autore, verso gli albori degli anni settanta, della prima opera ispirata interamente alla saga del "Signore degli Anelli" di Tolkien, "Lord of the Rings" (1972), Bo Hansson ha scritto alcune delle pagine più belle e suggestive del progressive rock attraverso una sua visione originale ed assolutamente particolare della musica. Le maggiori fonte d'ispirazione principali del tastierista di Goteborg sono, almeno nella sua prima fase, la musica folk, la psichedelia ed il jazz rock, quest'ultima una componente che diviene decisiva nel secondo album, "Magician's Hat" (1973). Composto come sempre da brani interamente strumentali, "Magician's Hat" recupera in buona parte le fosche atmosfere folk-rock psichedeliche di "Lord of the Rings", anche se le sonorità sono ora molto più compatte ed incisive, anche grazie alla maggior presenza di una solida band di supporto comprendente alcuni fedeli collaboratori di Hansson come Rune Carlsson alle percussioni, Kenny Hakansson alle chitarre e Gunnar Bergsten ai fiati. Lo sviluppo musicale di Bo Hansson è comunque rivolto verso le sonorità jazz rock, verso una concezione dei brani più complessa ed articolata rispetto a "Lord of the Rings". Uno dei vertici del disco è sicuramente "Big City", la suite d'apertura dell'album nonchè probabilmente il brano più rappresentativo del disco: l'ispirazione mistica, ecologica e pagana di Hansson segue imprevedibili svolte ritmiche verso il jazz come i sassofoni ed i flauti diventano gli elementi portanti della musica, in un insieme di influenze eterogenee, dai Santana allo Zappa orchestrale e bandistico, Hansson ha creato un piccolo capolavoro di prog rock deliziosamente immerso nelle tipiche suggestioni di fine anni sessanta-inizio anni settanta. Le altre brevi composizioni di "Magician's Hat" sono diluite fra loro quasi in modo di formare un unico discorso sonoro. "The Sun (Parallell or 90°)", serrata e pulsante jam jazz rock fra piano elettrico e chitarra, sarebbe piaciuta a Miles Davis, "The Awakening" invece è con il suo incedere galoppante un altro profondo tuffo nelle più dilatate suggestioni psichedeliche. Disco fondamentale per tutti quanti amano il rock (progressive) degli anni del suo massimo splendore "Magician's Hat" è ancora una di quelle opere rock intrise di quei sentimenti di libertà, pace e amore che verranno presto, inesorabilmente, demolite...

 

Giovanni Carta

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FLÄSKET BRINNER Fläsket 1972 (Polydor 2002) 
FLÄSKET BRINNER The Swedish radio recordings 1970-1975 2003 

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