Home
 
KAOS MOON The Circle of madness Unicorn Records 2004 CAN

La quiete dopo la tempesta, è proprio il caso di dirlo, visti i 10 anni di silenzio che la band canadese ha lasciato passare dopo "After the Storm", il lontano debutto del 1994. L'unico membro della band originaria rimasto dopo tanto tempo è il cantante, tastierista e batterista Bernard Ouellette: ne consegue che i legami col passato ovviamente sono labili, tanto vale quindi concentrarsi su questo nuovo lavoro senza cercare termini di paragone. Bernard ha raccolto attorno a sé una nuova band, costituita da Norman Lachapelle al basso, Sylvain Provost alla chitarra e Magella Cormier alla batteria e percussioni aggiuntive. A questo nucleo si unisce una schiera di ospiti con strumenti addizionali che comprendono il violino, il violoncello, il sax, il sitar, delle belle chitarre acustiche e quant'altro. Ne deriva una certa varietà di suoni che costituisce senza dubbio un valore aggiuntivo a questo album tutto sommato delizioso. La musica, melodica e solare, non presenta pezzi orchestrali; i vari strumenti vengono utilizzati qua e là, nelle singole canzoni, per impreziosire un tessuto sonoro molto semplice e cristallino e dai connotati spesso sconfinanti verso il pop-AOR. "The Wall of Silence", per dirne una, presenta una serie di ritornelli alla Duran Duran dei bei tempi su una piattaforma musicale new-prog impreziosita però da passaggi intriganti di violino e tutta una serie di cambi di tempo e di atmosfera che rendono il tutto almeno plausibilmente Prog. "Circle of Madness" sembra invece la tipica canzone che esce dalle radiole dei bar sulla spiaggia. A parte alcuni episodi più sfacciati, la band riesce comunque a non perdere mai il senso del gusto, accompagnando scelte fruibili a tutta una serie di spunti preziosi, ora con splendidi lavori sul basso, ora con intarsi delicati di chitarra acustica. Fra i pezzi più interessanti, in tal senso, mi piace ricordare quello di apertura, "Eternal Light Avenue", con temi musicali mediorientali, qualche nota di sitar e di Darabukka. Si staglia limpida su questo tappeto fatto di sonorità raffinate la voce di Bernard che presenta una timbrica gradevole e una certa agilità con i registri acuti. In conclusione se cercate qualcosa di melodico, elegante e disimpegnato questa potrebbe non essere una scelta sbagliata: sicuramente questo album ha un suo potenziale pubblico.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

KAOS MOON After the storm 1994 

Italian
English