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RANDONE Ricordo Electromantic 2004 ITA

Ecco che a distanza di un anno dall'ambizioso concept "Nuvole di ieri", traboccante di idee e contenuti, Randone e la sua band tornano a regalarci un pugno di ottime canzoni. Si tratta di 6 pezzi abbastanza contenuti nella loro durata che raggiungono nel loro complesso una ventina di minuti, ai quali si va ad aggiungere la suite "Jill", già proposta nella compilation "Spaghetti Epic" progettata dalla rivista finlandese Colossus. Si potrebbe polemizzare sull'idea discutibile di voler fare uscire un nuovo full length mettendo insieme del materiale inedito, che potrebbe riempire appena un mini LP, e una suite di 20 minuti già edita; direi comunque di lasciare ogni commento agli ascoltatori e di concentrarsi, in questo ambito, soltanto sulla musica. La suite risponde alle esigenze del committente e cerca in sostanza di dare un'interpretazione musicale in chiave Prog delle atmosfere tipiche dei film Spaghetti Western. In questa suite il mondo del west prende forma, non tanto attraverso la musica, che non ha nulla che ricordi neanche vagamente qualcosa che possa somigliare ad una colonna sonora di Morricone, quanto dalla storia narrata dai versi di Randone. Una storia ovviamente in cui i Cheyenne fanno la parte dei cattivi, come da stereotipo, e che vede come protagonista la sfortunata e coraggiosa Jill. Alla voce poco duttile e un po' alla Nicholls di Randone si affianca quella aggraziata di Maria Modica, che impersona l'eroina Jill. La suite si dipana senza fretta, situazione dopo situazione, seguendo sentieri ariosi e forse a volte un po' prolissi, costellati dagli arrangiamenti ricchi e vintage costruiti ad arte dall'ancora ospite Beppe Crovella.
Le nuove canzoni appaiono sicuramente più semplici e meno pretenziose rispetto a quelle proposte un anno prima. Prevale in un certo senso il gusto cantautoriale degli esordi, soprattutto per quanto riguarda le parti liriche, dai versi semplici che raccontano di storie e sentimenti del quotidiano, a volte somiglianti a una sorta di filastrocca, arricchite comunque dalle sfavillanti tastiere di Crovella. L'ascolto si rivela molto agile grazie anche a una giusta distribuzione degli spazi fra parti cantate e arie strumentali. Il sapore è un po' quello delle band nostrane come le Orme o il Banco con una resa sonora smagliante e vivace. Forse questa versione un po' semplificata e misurata calza a pennello con lo stile musicale di Randone. Appare comunque un po' indigesto il cantato soprattutto per il modo di impostare la voce ma in questo caso è questione di gusti e se conoscete già il cantante sappiate che si tratta del suo stile consueto. Almeno per ora quindi nessuna sorpresa per questo che potremmo definire un album di transizione o di assestamento per la valida band.

 

Jessica Attene

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