Home
 
GLASS Illuminations Musea 2005 USA

La fortuna quando si associa ad un discreto talento artistico può compiere l'impensabile... aggiungiamo anche l'impressionante sviluppo della rete internet ed ecco come una band rock americana anni settanta praticamente sconosciuta all'epoca, che ha trascorso senza alcun successo buona parte dei suoi anni alla ricerca di uno spazio discografico, riesce dopo quasi trent'anni a vedere pubblicati i suoi primi due dischi... Questa è la storia dei Glass, ovvero i fratelli Greg e Jeff Sherman, rispettivamente tastierista e bassista, ed il batterista Jerry Cook, un trio che ha scritto diverso materiale negli anni settanta destinato a rimanere inedito sino alla recente riscoperta della Musea. Il primo cd dei Glass, "No Strangers to the Skies", è uscito nel 2002 e comprende materiale composto durante gli anni settanta; "Illuminations", il secondo ed ultimo disco dei Glass, "Illuminations", pubblicato dalla Musea, presenta invece nuove composizioni scritte per l'occasione. Disco interamente strumentale, piuttosto controverso e discontinuo dal punto di vista stilistico, "Illuminations" è un lavoro dai risvolti intimi ed estremamente personali, in cui il vissuto dei musicisti si rivela in un repertorio che trova la sua massima espressione nella sperimentazione musicale: è legittimo qualche dubbio sull'effettiva validità di alcuni brani tesi a rielaborare stancamente certe formule abusate del rock sinfonico anni settanta, brani scritti e suonati mediante l'utilizzo di una tipica strumentazione vintage (mellotron, organo) ma dai risultati purtroppo un pò approssimativi, come nella noiosa suite "Alchemy of the Word". Diversamente, nelle composizioni in cui la componente musicale jazz-rock ed elettronica della musica è predominante, "Illuminations" assume l'aspetto di un affascinante rock psichedelico astratto ed onirico dai tratti sperimentali e canterburyani, come dimostrano le due belle suite "The Secret Life of Aqua J. Long" ed "Electronic Synaesthasia", oppure i due brani finali del cd, "Slightly Behind All the Time" e "Gaya". In particolare è interessante un piccolo ma rilevante contributo come ospiti in "Illuminations" di tre musicisti storici del canterbury rock come Hugh Hopper, Phil Miller e Richard Sinclair, un gesto di amicizia e di riconoscimento estremamente importante per una band che ha dovuto attendere cosi a lungo per ricevere la giusta attenzione.

 

Giovanni Carta

Collegamenti ad altre recensioni

GLASS No stranger to the skies 2002 
GLASS Live at Progman Cometh 2007 
HUGH HOPPER Hopper tunity box 1977 (Cuneiform 2007) 
HUGH HOPPER Numero d’vol 2007 

Italian
English