Home
 
JACK FOSTER III Raptorgnosis Muse Wrapped 2005 USA

Jack Foster è un musicista che mi stupisce ogni volta. Per carità questa è solamente la sua seconda prova, ma già a questo punto, ha di diritto conquistato un posto nelle mie personali classifiche di preferenza. “Raptorgnosis” è un lavoro che risente sicuramente delle influenze della produzione affidata a Trent Gardner dei Magellan, e un lavoro anche che potrà spiazzare la maggior parte degli ascoltatori perché in ogni brano nasconde influenze differenti. Non è difficile riscontrare tra le tracce del cd influenze folk, jazz-rock, prog che creano un mosaico davvero interessante e mai noioso. Jack inoltre, a mio avviso, possiede una delle più belle voci prog, a metà strada tra un Greg Lake in piena forma e – mi rendo conto dell’accostamento un po’ forzato – Glenn Hughes.
Nel complesso la musica che si può assaporare su “Raptorgnosis” rappresenta un virtuale viaggio tra generi differenti, così si inizia con una poco graffiante “Ebb and flow” e si prosegue verso “Heaven on earth”, sempre su toni abbastanza tranquilli. Arrivati a questo punto si pensa di aver inquadrato il cd. Errore! Già la successiva “Koan” spiazza l’ascoltatore dando una virata decisa verso altri lidi. La storia dell’ascoltatore errante tra i generi prosegue in “Worst Enemy” e “Sense of Static”, due vere gemme. Quello che qualcuno potrebbe a questo punto pensare è “Ma tutto questo miscuglio di generi non potrà in definitiva essere indigesto?”. Per carità, se il vostro pane quotidiano sono gli Arena e gli IQ, potreste rimanere davvero troppo spiazzati da Jack Foster, tuttavia mi preme scrivere che in realtà il lavoro di produzione, arrangiamento e composizione non rende per niente complesso entrare nell’ottica del cd. Non vi troverete a dover spremere il vostro cervello per capire “Raptorgnosis”, ma, a mio avviso, con il tempo noterete quanto sia complessa nella sua semplicità la musica proposta (in questo senso vedete “Strange New Muse”).
Dopo la recensione positiva di “Evolution of the Jazz Raptor” non posso che riconfermare la pregevole validità della seconda fatica di Jack. Se vi è piaciuta la prima prova, probabilmente apprezzerete ancora di più il nuovo lavoro...

 

Marco Del Corno

Collegamenti ad altre recensioni

JACK FOSTER III Evolution of jazzraptor 2004 
JACK FOSTER III Tame until hungry 2007 

Italian
English