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KARCIUS Kaleidoscope Unicorn Digital 2006 CAN

Due anni dopo il felice esordio di “Sphere" di questo gruppo canadese, ecco uscire Kaleidoscope, secondo lavoro con il quale i Karcius si propongono come una delle band di punta dell’etichetta Unicorn. E ce n’è ben donde. Otto brani strumentali dove il potente e sincero Jazz-Rock, i momenti di Prog-Fusion, le tracce di chitarre che tendono al metal prog e i momenti di grande animosità sinfonica, generano una trama variegata estremamente personale. Grazie alle partiture complesse, ma mai autoindulgenti, la notevole capacità tecnica degli strumentisti salta fuori lampante.
Si diceva otto brani, di lunghezza media, tra i quali spiccano per capacità compositiva, espressiva e tecnica i tre movimenti di “Hypothèse A, B e C” che coprono complessivamente quasi 26 minuti, con riferimenti zappiani nel senso più ampio del termine. Si spazia tra i momenti alla “Grand Wazoo” a quelli alla “Them or Us” con assoli di chitarra che fanno eco al grande maestro, ma anche a Steve Vai, senza dimenticare scalette petrucciane e “inciampi” ritmici di notevolissima fattura.
Molto particolare è l’incedere del secondo brano “Maintenant” con i suoi 4/4 con cadenza di tango argentino per l’inizio, per mutare poi in un 6/8, 3/8, 5/4 e tornare più volte, alternativamente, in 6/8 per un totale di 14 cambi di tempo in poco più di 6 minuti, il tutto organizzato con una fluidità tale da farlo correre come un bicchiere di birra con la pizza.
I riferimenti sono chiari, abbiamo detto Zappa, aggiungiamo Liquid Tension Experiment, Spaced Out, King Crimson, qualcosa di Canterbury, qualcosa di Santana, qualcosa di Led Zeppelin. Però anche qui corre l’obbligo di salvaguardare l’alto profilo autarchico del gruppo, che procede con prese di posizione personali e di gusto anche più fini rispetto al già notevolissimo album di esordio.
Chi ha amato Sphere, adorerà questo Kaleidoscope. Chi non dovesse conoscere il gruppo il consiglio e di procedere con celerità all’acquisto: il Digipack è a tiratura 2000 copie. Grande lavoro.

 

Roberto Vanali

Collegamenti ad altre recensioni

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