I Load hanno già fatto un paio di apparizioni su Arlequins: si faceva riferimento a quella che fino a pochi mesi fa era l'unica loro produzione disponibile sul mercato: quel "Praise the Load", uscito nel 76, basato sulle tastiere classicheggianti di Sterling Smith. Il nuovo disco fu parzialmente registrato contemporaneamente all'esordio e venne completato nell'anno successivo... e come si può intuire, il taglio sinfonico dato a "Praise the Load" è qui confermato. Risulta invece immediatamente evidente il maggiore spazio riservato alle chitarre le quali, come d'altronde tutti gli strumenti, si lanciano senza troppi problemi nell'esecuzione di intelligenti e calibrati assoli, ben lontani dalla pacchianità che spesso affligge tali esecuzioni. Le note di copertina riferiscono, fra le altre cose, del rammarico del gruppo per non essere riusciti a trovare una voce all'altezza di completare le partiture strumentali; questo avrebbe sicuramente permesso al gruppo un maggiore impatto e quindi il coinvolgimento di un pubblico più vasto... ma per i lettori di Arlequins il fatto non costituisce un problema visto che ciò che è rimasto da gustare è un eccellente lavoro strumentale, ben ponderato e mai stancante; un gradevole e coinvolgente svolgimento di intense melodie marginalmente legate a brevi inserimenti di cantato che, senza eccellere, non sono comunque da disprezzare.