Home
 
BAYREUTH PROJECT Keine gegestände aus dem fenster werfen Demo autoprod. 2006 ITA

Dietro questo gruppo dal nome altisonante (Bayreuth è il nome della città natale di Wagner), che ci propone un demo dal nome altrettanto altisonante (è la traduzione in tedesco del non gettare cose dal finestrino che si trova sui treni), si nascondono due buontemponi della provincia di Ancona che si fregiano del titolo di dottori in filosofia.
Questo demo è all’insegna della goliardia ma lascia intravedere spunti interessanti. La mezz'ora di musica che lo compone non ha influenze precise ma io ci trovo senz’altro un amore per Frank Zappa almeno negli approcci ai brani.
Non nego che da quando ho in mano questo demo, non faccio altro che canticchiare "chi a rubato lo stage al Rovescio della Medaglia" (soprattutto il coretto aglia-aglia-aglia) nel quale il duo si rifà al famoso episodio che coinvolse il gruppo romano a cui rubarono palco e attrezzature dopo una tournée all’estero e che lo portò allo scioglimento.
…E se le mie orecchie non mi ingannano oltre che lo stage, al Rovescio della Medaglia rubano anche il suono della chitarra (che è uguale a quella di "alzo un muro elettrico" dal disco "Contaminazione") in una parte di "The falling man", un pezzo di dodici minuti in cui si racconta la triste storia del fallimento di un uomo che preferisce studiare Aristotele e compagnia bella, invece di diventare avvocato come voleva la famiglia, con tanto di imitazione della voce della madre che lo rimprovera. Brano che poi si evolve verso lidi vicini a certe sonorità alla Porcupine Tree.
Molto carina anche "Henry Miller a Paris" che, a parte un introduzione con organetto su cui è meglio soprassedere, è veramente, dal punto di vista musicale, il brano più interessante.
Logicamente questo demo non è tutte rose e fiori: spero sia una cosa voluta, giusto per risultare più divertenti, ma usare quattro lingue diverse (italiano, tedesco, inglese e francese) con una pronuncia scandalosa non è certo il modo migliore per farsi accettare dai paesi della comunità europea.
L’uso della batteria elettronica, inoltre, dopo un po’ risulta stucchevole, magari la prossima volta chiamare un amico bravo a suonare sulle pelli non sarebbe male.
E anche la varietà di generi toccati in quattro soli brani potrebbe far pensare a una ricerca di originalità a tutti i costi che non è sempre un bene, soprattutto in un demo.
Comunque i due ragazzi suonano i loro strumenti (basso e chitarra) più che decentemente e anche senza ricorrere ad eccessivi virtuosismi, riescono a creare, attraverso giri armonici semplici ma non banali, atmosfere veramente carine.
Un discorso a parte va fatto per i testi e per le note ai brani che i ragazzi ci hanno mandato: simpatici, esilaranti, demenziali, a tratti geniali: frasi come "quando il Caso parla bisogna saperlo ascoltare... è il caso di ascoltare il Caso", fossi in loro, le userei per farle stampare su magliette… che tanto qualcuno che le compra si trova.
Concludendo, questo duo si diverte a suonare e a tratti non lo fa nemmeno male e in un mondo troppo serioso come questo, trovare persone che sanno scherzare e fare anche un po’ di autoironia non è per niente scontato.

 

Antonio Piacentini

Collegamenti ad altre recensioni

BAYREUTH PROJECT Soliloqui 2008 

Italian
English