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DEFORMICA H Viajero Inmovil 2006 ARG

Da un punto di vista formale basterebbe poco a proporre schemi cari ai King Crimson post “Islands”... Strumenti che interagiscono tra loro in maniera imprevedibile, un timbro chitarristico tutto frippiano dai suoni abbastanza aggressivi, una sezione ritmica agilissima che sa pure picchiare duro… Ma da un punto di vista sostanziale tutto questo non basta… Ci vuole sì talento. Ci suole sì tecnica. Ci vuole sì cervello. Ci vuole sì potenza. Eppure è necessaria anche passione. Cuore. La capacità di far vibrare qualcosa nella sensibilità dell’ascoltatore. Gli argentini Deformica riescono a soddisfare entrambi gli aspetti dell’emulazione crimsoniana. Bravi con i loro strumenti, ma bravi anche a comunicare, i musicisti argentini, similmente ai cileni Tryo, si impegnano in un lavoro realizzato con estrema cura e che sarà senz’altro apprezzato da ogni amante del Re Cremisi. Muscoli e testa vanno di pari passo: gli intrecci contorti e particolari, ma tutt’altro che macchinosi, delle chitarre di Leo Ghernetti e Nicolas Pedrero possono essere visti come l’attrattiva principale di questo “H”. Ovviamente, il lavoro ritmico di Lion Iglesias al basso e Martin Benito alla batteria, unito alle trame che Alejandro Carrau crea col piano Rhodes e le tastiere, contribuisce parecchio ad uniformare il suono della band. Tra l’altro approfondendo gli ascolti di questo cd, possiamo anche evidenziare come i Deformica non rappresentino un mero gruppo clone: anche se i riferimenti a “Larks’ tongues in aspic”, “Discipline” e “Thrak” sono continui e chiaramente avvertibili, qualche sfumatura di post-rock, a cavallo tra sperimentazione sonora, ambient e dilatazioni strumentali, arricchisce il lavoro di particolari che permettono, come accennato, di andare ben oltre il concetto di imitazione. Certo, nulla che possa far vedere nuove, geniali e illuminate, strade da percorrere nel già abbondantemente esplorato universo progressive, ma indubbiamente i risultati ottenuti dai Deformica possono essere considerati del tutto soddisfacenti.

 

Peppe di Spirito

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