Home
 
DON AIREY A light in the sky Mascot Records 2008 UK

Voi immaginerete la difficoltà che un recensore può incontrare nel momento in cui decide di scrivere anche solamente qualche riga su un personaggio quale è Don Airey. Va da se che semplicemente a livello “storico”, si potrebbero versare quintali di inchiostro (se solamente i caratteri generati da una semplice tastiera di computer, potessero essere così quantificati), mentre l’imbarazzo di dover in qualche modo giudicare l’operato musicale di una persona che ha fatto la storia del rock europeo e non, può essere soverchiante. Ma – ragazzi! – tanto mi viene chiesto e tanto voglio fare.
Solamente per inquadrare Don Airey – e soprattutto per coloro che non sanno collocare la sua figura nel panorama musicale mondiale - ricordo che il nostro è un tastierista con alle spalle collaborazioni con Ozzy Osbourne, Black Sabbath, Rainbow, Uriah Heep, Gary Moore e montagne di altri gruppi/musicisti. Nella sua lunga carriera Don è realmente stato per milioni di rock fan di tutto il mondo un esecutore straordinario, un compositore sopra gli standard, un artista completo, versatile, estremamente capace in tecnica e dotato di un gusto sopra il comune. A questo posso aggiungere che oggi Don è il tastierista dei Deep Purple, la cui scelta a seguito della dipartita di Jon Lord non poteva che ricadere su una persona che ha condiviso con gran parte dell’entourage musicale britannico la scena rock negli anni 70 e 80.
La domanda a questo punto nasce quasi spontaneamente (come diceva il noto comico): oggi Don Airey è ancora in grado di soddisfare il pubblico? E’ ancora in grado di produrre musica di alto livello? E’ ancora un “mostro sacro”?
Di primo acchito la risposta è decisamente positiva. Certamente va subito detto che – e così finalmente entro nel merito musicale del cd qui recensito - “A light in the sky” è un lavoro che solamente parzialmente può soddisfare il pubblico strettamente progressive che ci segue su queste pagine. Il motivo di tale considerazione risiede nel fatto che la musica di Don, pur contenendo spesso richiami al prog (ELP – se proprio devo fare un paragone), è sicuramente influenzata fortemente proprio da quella scena heavy rock summenzionata. In questo senso è anche semplice richiamare all’attenzione brani come la splendida “Shooting Star” o l’altrettanto spettacolare “Endless Night”, tuttavia spesso mi ritrovo ad apprezzare in modo particolare le tracce strumentali di questo “A light in the sky”. E’ proprio la parte forse più fresca, sullo stile di “Sombrero M104” o della finale “Lost in the end of time”, che mi entusiasma maggiormente, oppure il virtuosismo dell’esplosiva “A light in the sky (Pt 2) “, che, con un Hammond in gran spolvero, ancora trascina i battiti del cuore verso il crescendo funambolico dell’assolo finale.
Realmente potrei scrivere ancora e ancora, ma probabilmente stancherei anche chi sta leggendo queste mie umili considerazioni, per cui volgo al termine con alcune semplici considerazione che spero possano aiutarvi a considerare questo “A light in the sky”.
Se avete apprezzato e apprezzate i gruppi storici della scena heavy rock britannica anni 70 e 80, in special modo band come Deep Purple e diretti o indiretti derivati, vi consiglio vivamente di permettervi un grande tuffo nel passato, perché credo che Don Airey possa soddisfarvi pienamente.
Se siete un po’ stufi di gruppi o musicisti che scimmiottano i grandi, comprate “A light in the sky” – ovvero comprate gli originali, perché spesso, e in questo caso sicuramente, i grandi sono ancora in grado di proporre qualcosa di interessante.
Se queste due considerazioni e tutto il resto della recensione non vi sono bastati per convincervi ad acquistare questo cd, credo proprio che difficilmente altre parole potrebbero farlo…
Un attimo… vi do un ultimo consiglio… questa volta da amico… se volete dimenticate tutto quello che ho scritto e andate dal vostro venditore di cd di fiducia a comprare “A light in the sky”. Ne vale proprio la pena.

 

Marco Del Corno

Italian
English