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LARS HOLLMER Viandra Cuneiform Records 2008 SVE

Lars Hollmer è uno che ha fatto la storia del prog svedese: molti di voi lo ricorderanno sicuramente come tastierista ed istrione nei Samla Mammas Manna, paladini e co-fondatori del movimento Rock In Opposition, a qualcun altro non saranno di certo sfuggite alcune collaborazioni con l'amico Fred Frith, ma non tutti magari sanno che il nostro svedese un po' svitato ha una lunga collezione di prove solistiche nel suo curriculum e questa di cui parliamo dovrebbe essere l'undicesima nell'arco di 27 anni (il primo album da solista, "XII Sibirska Cyklar", risale in fatti al 1981). Non è facile fornire una visione d'insieme delle opere di questo artista dal momento che le caratteristiche delle sue composizioni sono quanto mai varie. Sicuramente l'aspetto che rimane più impresso è la sua vena di follia, il suo amore per il mondo del circo, per le trovate assurde, per le composizioni brevi e fulminanti che ti lasciano totalmente spiazzato per la loro imprevedibilità ed il gusto per il nonsense. Questa goliardia, unita ad uno strano gusto nel riproporre motivi classici della tradizione folk svedese, è sicuramente impressa nella mente di chi ha avuto a che fare con la musica di Lars Hollmer. Bisogna dire che dagli anni Settanta ad oggi la vena di follia ed irriverenza dell'artista si è man mano andata placando, lasciando sempre più il passo a composizioni pacate, colorate e volte anche un tantino stravaganti ma comunque sempre lucide e ponderate. Ecco quindi che questo "Viandra" appare come una collezione di sedici brevi sketch musicali, costruiti spesso su poche e ben chiare idee, arrangiati con grazia e buon gusto ma nel complesso equilibrati e lucidi, seppure variopinti e vivaci. Vi è un costante gusto per i motivi folkloristici, elaborati soprattutto grazie ad una nostalgica fisarmonica che Lars suona puntualmente nella quasi totalità delle canzoni. A volte traspare una sensazione di pacata gioia, altre volte i suoni si fanno misteriosi e crepuscolari, altre volte sale persino un filo di tensione, enfatizzata dagli archi e dalle tastiere che posseggono un gusto narrativo fuori dell'ordinario, ma non si va mai oltre le righe e si rimane sempre proiettati nell'ambito di un bel quadretto che è bello contemplare per qualche istante prima di voltare pagina e passare alla visione successiva. Fra gli esecutori di questi idilli musicali va segnalata la presenza di Michel Berckmans al fagotto, corno inglese, oboe e melodica e di Santiago Jimenez al violino: entrambi questi musicisti hanno già suonato negli album "Andetag" del 1998 e "Utsikter" del 2000 e proprio a quest'ultimo "Viandra" si lega più tenacemente con il suo folklore, le soluzioni cameristiche garbate e le sue tinte fiabesche. Completa l'organico Andreas Tengberg al violoncello ed una serie di ospiti fra cui Coste Apetrea al mandolino, vecchio compagno dei Samla e di diverse altre avventure, ed il batterista Morgan Ågren. Fra le prove solistiche di Lars Hollmer giudico questo album uno dei meglio riusciti e più finemente elaborati, nonostante l'aria di seriosità che lo contraddistingue e l'assenza quindi di quella irriverente e sana follia che tanto ci ha fatto apprezzare in passato questo personaggio.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

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SAMLA MAMMAS MANNA Kaka 1999 

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