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ENIMA Demo Demo autoprod. 2009 ITA

Ci sono molte realtà legate al rock progressive in Italia che non hanno visibilità né su riviste né tanto meno su siti internet. Il poter parlare di demo (che una volta erano sulle gloriose cassette C46, ora su cd) su un sito storico e importante come Arlequins è un modo per poter dare visibilità a realtà che nel bene e nel male affrontano anche in maniera personale un discorso musicale poco scontato e che non passa necessariamente per le cover di gruppi più blasonati.
In questo caso ci troviamo a parlare dei toscani Enima che ci propongono un demo di quattro tracce per un totale di 22 minuti di buona musica. E’ sempre più difficile unire atmosfere prog al pop rock senza essere banali o scontati, gli Enima dimostrano in ogni modo di avere una buona base di partenza sia tecnica sia compositiva che potrebbe permettergli di continuare un certo discorso musicale. L’essere melodici e fare buone composizioni che hanno anche un appeal commerciale e che possono piacere a tutti, non solo agli appassionati di determinate sonorità, in questo caso è un punto a favore per questo gruppo.
Logicamente le influenze ci sono, e anche ben definite. Personalmente, e non solo per l’utilizzo di una voce femminile, trovo molte affinità musicali con il lavoro svolto dai siciliani Conqueror (non siamo ancora a quei livelli però). Lo stile vocale di Ilaria Boero è molto simile a quello di Dolores O’Riordan dei Cramberries e rende comunque tutte e 3 le composizioni nelle quali è coinvolta, di ampio respiro. Molto buono il lavoro di Mauro Strozzieri alle chitarre (bella varietà nelle scelte delle scale da eseguire) e di Stefano Sciolè alle tastiere. Anche la sezione ritmica con Federico Ottati alla batteria e Giacomo Cipriani al basso non fa una brutta figura complessivamente.
Tutti i quattro brani sono molto godibili e curati anche dal punto di vista dei testi rigorosamente in italiano. Meritano un elogio particolare gli ultimi due brani del demo ossia “La Guida” e la strumentate “Enima”. Composizioni mature dalle quali il gruppo dovrebbe partire per arrivare a presentare un lavoro da proporre a qualche casa discografica.
Il materiale per fare qualcosa di buono c’è vedremo se il tempo darà loro ragione.

 

Antonio Piacentini

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