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OSSI DURI Scadenza perfetta Lazarimus 2009 ITA

Da Zappa al jazz-rock continua al meglio il cammino degli Ossi Duri. La band, attiva dal 1993, dopo una serie di lavori chiaramente influenzati dal grande maestro statunitense, punta adesso su un disco diverso, che in ogni caso non vuole affatto lasciarsi alle spalle quanto fatto finora. La matrice zappiana si può riscontrare innanzitutto nel concept che sta alla base: si narra, infatti, con la giusta dose di humour e di surrealismo, la storia del cantautore Luciano Garrè, che si ritrova a Luogo Comune, una cittadina in cui un potente produttore discografico, divenuto sindaco, proibisce l’utilizzo di strumenti che producono un suono naturale, rendendo legale esclusivamente la produzione musicale elettronica tramite computer. Inevitabilmente, il pensiero va all’opera di Zappa “Joe’s Garage”, che presenta tematiche non dissimili a questo “Scadenza perfetta”. Gli Ossi Duri raccontano la loro storia attraverso un jazz-rock di grande qualità e fantasia, ricco di contaminazioni, molto tecnico, ma tutt’altro che astruso, a tratti energico e vibrante, elegante e notturno in altri momenti. La partenza, con i ventinove secondi di “Co Ribelli”, vede un coro vocale che è solo il preludio di un album quasi interamente strumentale, ricco di sorprese e di buona musica. Già dalla seconda traccia “Song for Villa” una chitarra elettrica graffiante guida veloce, ben supportata dagli altri strumenti, con particolare efficacia negli interventi di flauto, sax e xilofono. Tutte le composizioni meriterebbero di essere menzionate, sia le più ironiche e beffarde, sia quelle in cui gli strumenti viaggiano in libertà e si intrecciano meravigliosamente. Vogliamo però ricordare la lunga “Sezione del Junko”, con tredici minuti dai classici ritmi jazz, in cui dapprima sax e tromba sembrano spingere verso lidi “tradizionali”, ma di grande fascino, e poi il flauto sembra invece orientare il tutto verso scenari canterburiani, prima del finale più marcatamente zappiano. Un veloce cenno anche a “Anna Cond”, in cui gli Ossi Duri sembrano muoversi di pari passo ai bravissimi Marimba Plus, con lo xilofono protagonista di un moderno e intrigante jazz-rock insieme alle tastiere, al flauto e alla chitarra. “Scadenza perfetta” magari non inventa nulla di realmente nuovo, ma la passione, la tecnica e l’energia di cui è stracolmo fanno sì che si tratti di un disco squisito e piacevolissimo da ascoltare.


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Peppe Di Spirito

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