Home
 
RAVEN SAD We are not alone Lizard 2009 ITA

Quando sei in difficoltà con un lavoro da recensire perché non è nelle tue corde, hai due possibilità: la prima è lasciarlo a chi è esperto ed appassionato di determinate sonorità, la seconda è provare ad esaminare un lavoro da un'altra ottica che, partendo da una visione soggettiva, per certi versi può portare a una critica costruttiva.
Per parlare di questo secondo lavoro di Samuele Santanna, forse in maniera presuntuosa, cercherò di avvalermi della seconda possibilità, cercando in ogni modo di essere intellettualmente onesto ed essendo convinto che il mio punto di vista non collimerà con quello di molti altri. Mi rivolgerò in prima battuta a chi si è imbattuto in questa recensione cercando Raven Sad su un motore di ricerca.
Quindi, o amico che ti sei imbattuto in queste righe per caso per avere notizie su questo lavoro, ti dirò che se sei un appassionato dei suoni alla Porcupine Tree prima maniera, se ti piacciono le atmosfere musicali che trasudano psichedelia e che rasentano l’ambient, se ti è piaciuta la collaborazione tra David Sylvian e Robert Fripp, questo è il disco che fa par te e non sarò io a dirti il contrario. Anzi, ti dirò che questo lavoro è molto piacevole, suonato benissimo da un punto di vista chitarristico (non soltanto tecnico ma anche di scelta e varietà degli effetti usati) da Samuele Santanna, e supportato validamente da Marco Chiappini, Francesco Trinci alle tastiere e Gilberto Gilsi al sassofono.
Se quindi sei un fan di Steven Wilson e vuoi avere nella tua discografia una cosa che ricorda tantissimo i dischi più belli (e per certi versi questo “We are not alone” è anche migliore di certe cose che i porcospini ci hanno regalato ultimamente) del gruppo inglese corri subito in negozio a comprarlo.
Se, invece, non ti sei imbattuto per caso nel sito di Arlequins e lo conosci un po’, rimanendo assodato quello che è stato scritto in precedenza, bisogna aggiungere qualche altro elemento.
Se ci conosci sai che nel mondo prog odierno ci sono tantissime realtà che girano intorno a questo ambiente, alcune valide (come questa dei Raven Sad), altre meno valide. Saprai che tra quelle valide, poche di queste provano a portare avanti un discorso musicale “alternativo” e poco canonico (con alterne fortune e risultati e bisogna sottolinearlo, perchè non tutto quello che è alternativo e poco canonico è necessariamente da incensare), rispetto alle miriadi che s’inseriscono nel solco (senza uscirne mai ed è la cosa che li differenzia da chi prova a fare qualcosa di diverso) tracciato prima di loro dai grandi che li hanno preceduti.
Da un punto di vista musicale è un delitto avere dei punti di riferimento precisi? Tributare stilisticamente chi pensiamo ci abbia lasciato tanto? No, soprattutto quando fai questo proponendo un lavoro curatissimo.
Tornando a questo “We are not alone”, e riallacciandomi a quanto scritto una riga sopra, è un delitto affermare che “More life form” ricorda troppo ma veramente troppo “Radioactive Toys” dei Porcupine Tree e che il 70 per cento di questo lavoro lo trovo un tributo a “The sky move sideways”? E’ un delitto dire che nonostante tutte queste influenze (io ci metto anche le ultime cose degli Höstsonaten) questo lavoro è validissimo? Non credo che sia un delitto anche perché questo giudizio parte dal presupposto che da questo progetto ci si possa aspettare tantissimo nel futuro.
Tutto questo perché Santanna sa suonare e sa mettere in musica quello che pensa, e sicuramente (parlo sempre a titolo personale) saprebbe proporre qualcosa che la gente possa definire come opera esclusivamente dei Raven Sad senza accostarla a nient’altro.
E’ quello che gli auguro per le prossime produzioni perché è quello che ti fa emergere dalla massa dei tanti (troppi) gruppi bravi che non riescono a catturare l’attenzione del pubblico.
"We are not alone" è un altro (l’ennesimo) disco bello che speriamo non si perda nella massa.


Bookmark and Share
 

Antonio Piacentini

Collegamenti ad altre recensioni

RAVEN SAD Quoth 2008 
RAVEN SAD Layers of stratosphere 2011 

Italian
English