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CHRIS G Reflections - An act of glass: the music of Andrew Gorczyca ProgRock Records 2009 USA

Andrew Gorcyza era un musicista piuttosto attivo nell’area di Washington ed è venuto a mancare prematuramente a 40 anni nel 2004. Il fratello Chris con questo "Reflections" prende in mano le composizioni inedite di Andrew e, aiutato da ospiti d’eccezione, riesce a tirare fuori otto composizioni che faranno la felicità di chi ama atmosfere leggere al limite dell’AOR.
Gli ospiti che partecipano alla realizzazione di questo progetto sono più o meno tutti importanti. Parliamo infatti di Adrian Belew, praticamente tutti gli Spock’s Beard, Mike Keneally, Ted Leonard degli Enchant, Randy George della Neal Morse Band, Bryan Beller proveniente dalla band di Steve Vai.
Abbiamo parlato di suoni ariosi e abbastanza pop ma non per questo il disco non merita attenzione, visto che ci troviamo di fronte a brani più che validi e suonati in maniera impeccabile.
I punti di riferimento possono essere trovati nei Saga, in qualcosa dei Rush più commerciali, nei momenti meno pop dei Journey e, considerata la presenza praticamente di tutti gli Spock’s Beard, anche le atmosfere del gruppo di D’Virgilio &co. sono abbastanza marcate senza in ogni caso essere mai protagoniste.
Tengo a precisare che non si tratta del solito tributo con brani slegati l’uno dall’altro, ma tutte le composizioni seguono una linea musicale ben definita e lineare, aspetto che rende il lavoro estremamente godibile. Gli ospiti infatti si limitano a fare gli ospiti in questo lavoro e non tendono a monopolizzare o a saturare composizioni non create da loro con elementi che ricorderebbero troppo da vicino i lavori che li hanno resi famosi.
Chi ama atmosfere cupe si tenga alla larga da questo dischetto, ma chi della musica apprezza anche l’elemento solare troverà in questo “Reflections - an act of glass” veramente quello che cerca.
Un cd veramente carino da tenere in macchina e da tirare fuori nei viaggi e nelle uscite con quegli amici che preferirebbero prendere l’autobus o andare a piedi piuttosto di sorbirsi un’ora di Antonius Rex o similia.
Un atto d’amore verso un musicista morto troppo giovane e che avrebbe dato ancora qualcosa alla musica che tutti noi amiamo.



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Antonio Piacentini

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CHRIS G Time signatures 2009 

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