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SIDE C |
Andare via... |
autoprod. |
2011 |
ITA |
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I Side C sono nati nel 2006 e prima di questa breve autoproduzione, della durata di mezz’ora e registrata dal vivo in occasione di un concerto tenuto in provincia di Verona il 18 giugno del 2011, avevano pubblicato un altro demo dal titolo “Stati di alienazione”. Dico da subito che si tratta di uno di quei casi in cui la band meriterebbe maggiore visibilità, perché ha tutte le carte in regola per deliziare anche palati diversi. Attivi dal 2006, per loro stessa ammissione puntano in maniera decisa sul progressive rock, ma vogliono mantenersi lontani da qualsiasi schema sonoro precostituito, preferendo essere aperti a varie contaminazioni. Il gruppo è formato dalla cantante Laura Bressan, dal chitarrista Michele Zanotti, dal tastierista Thomas Pessina, dal bassista Alessandro Danzi e dal batterista Andrea Sbrogiò. Ma veniamo alla musica contenuta in questo dischetto. L’attacco dell’opener “Semplice gioco” lascia già presagire ottime cose, con la chitarra e i ritmi che spingono in un territorio di jazz-rock all’italiana, quasi sul modello D.F.A., caratteristiche accentuate poi dalle tastiere e dalle parti vocali che incrementano la spinta mediterranea. E’ un sound vibrante, suonato con la giusta energia e con tanto cuore, che mostra allo stesso tempo tecnica e feeling ed anche personalità. E quanto sia coinvolgente è confermato dalla registrazione live, che fa percepire la risposta entusiasta del pubblico. Sulla stessa falsariga “Tempo di convenzione”, ma se nel precedente brano ad essere protagonista era soprattutto la vocalist con una performance trascinante, in questa occasione vengono ancora più a galla le abilità strumentali dei musicisti, in particolare di Zanotti e Pessina, che fanno incrociare chitarra e tastiere in duelli che richiamano splendidamente quanto fatto dai D.F.A. o dagli Accordo dei Contrari. Un jazz-rock camaleontico, quindi, su ritmi variabili e pronto ad improvvisi squarci melodici e/o sinfonici. La terza traccia, intitolata “L’ultimo viaggio”, si apre su temi classicheggianti, che lasciano poi spazio a registrazioni di vari rumori (passi, risate, ecc.), fino all’attacco con la voce e il piano di Pessina. Una partenza lenta e delicata, ma che verso i due minuti e mezzo sfocia in suoni percussivi furiosi; poi c’è un ritorno alla calma con piano in evidenza e, infine, un magico crescendo in cui si inseriscono gli altri strumenti e la batteria detta ritmi che vanno in accelerazioni da brividi. Ancora suoni classicheggianti nel finale di questa traccia che è sicuramente la più sperimentale del lotto. A concludere c’è “Non sai più piangere” e in otto minuti e mezzo di jazz-rock di qualità i musicisti possono sbizzarrirsi nelle più varie soluzioni strumentali, con intriganti solos, continui cambi di tempo e dinamiche egregiamente costruite. Gruppo dalle grandi potenzialità; davvero una piacevole scoperta! CD consigliatissimo!
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Peppe Di Spirito
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