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LA FINCA DE LAURENTO Fuerza autoprod. 2012 ARG

Dopo un album interessante e molto promettente, “Ciencia, filosofia y conga”, pubblicato nel 2008, questo gruppo di giovani musicisti era giunto purtroppo alla disgregazione per i continui cambi di formazione. Dopo oltre un anno di inattività La Finca De Laurento trova infine la forza di tornare assieme, con un nuovo batterista, Federico Isasti, un nuovo bassista, Hernán Cassibba, e una rinnovata vena compositiva. Il risultato della rinascita è questo secondo album che ci consegna un gruppo maturato ma ancora pieno di energia, entusiasmo ed inventiva. La musica, che ricorda molto quella degli esordi, è allo stesso tempo robusta, grezza per certi aspetti, soprattutto per quel che riguarda il cantato, ma ricca di variazioni, raffinatezze tecniche e sorprese.
La partenza è esplosiva con una “Introducción” che si lega alla successiva “Lejos” in un vigoroso crescendo, con spinte hard-rock sostenute dalla chitarra elettrica di Martín Lapidus e maestosi innesti sinfonici costruiti su cascate di tastiere vintage, suonate da Juan Ignacio Clavell. Il cantato, spesso costruito con cori e slogan, è a carico dei già citati Juan Ignacio e Martín ai quali si aggiunge il flautista Facundo Rodríguez Sabias. Proprio il flauto dona un tocco elegante ad una musica, come abbiamo visto, sempre esuberante: molto belle in questo senso le melodie della successiva “Aljibe” che ci regala tantissime altre sorprese con intriganti intarsi jazzy, aperture Crimsoniane e qualche fragranza folk abilmente nebulizzata in un insieme cangiante e colorato. L’esecuzione è sempre brillante e allo stesso tempo conserva tutto il calore di una esibizione dal vivo, anche nei momenti più rilassati, come nella soft “Libélulas”, una ballad dai contorni soft jazz e dal retrogusto sudamericano davvero stuzzicante.
L’album arriva in fondo in maniera sorprendentemente agile, soprattutto grazie alla sua varietà, al suo continuo movimento, all’entusiasmo che trasuda da ogni singola nota, con le puntate fusion della agile “Ritual”, con le sfumature Canterburyane di “Súcubo”, con le melodie ammiccanti di “Programa Mundo”, i 46 secondi di quasi disco dance di “Trabajo Duro” che ci preparano al gran finale di “Cerca”, un pezzo vivace che ricorda in un certo qual modo la PFM di “E’ festa” ma condito di altre varianti che ci portano su strade del tutto diverse.
E’ raro trovare al giorno d’oggi tutta questa energia canalizzata in una produzione spontanea, efficace e ben suonata e credo che la sincerità di questo gruppo alla fine vi conquisterà come ha conquistato me che certamente farò suonare ancora e a lungo questo bel dischetto nel mio lettore. Per tutti i curiosi e per quelli che non si sentono legati per forza ad un supporto tangibile, la band rende disponibile per il download (che brutta parola) gratuito l’intera opera dal suo sito e vi dà anche la possibilità di scegliere la qualità audio fra bassa, media e alta. Quindi forza e coraggio: non avete proprio scuse!


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Jessica Attene

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LA FINCA DE LAURENTO Ciencia, filosofia y conga 2008 

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