Sicuramente non un “supergruppo”, questi The Room, ma con elementi della line up con un buon passato in ambito new prog: Martin Wilson (voce) con alcuni album all’attivo nei Grey Lady Down così come il chitarrista Steve Anderson, mentre il batterista Andrew Rae vanta esperienze con gli Shadowland.
Completano la formazione il tastierista Steve Checkley ed il bassista Andy Rowe, anch’essi con un background rock consolidato. I The Room nascono ufficialmente nel 2010 e nell’ottobre 2011 realizzano un singolo promozionale che fa da antipasto ad “Open Fire”, l’album di debutto, composto da 7 brani nuovi e dai due singoli remixati per l’occasione.
Con un background simile pare scontato cosa attenderci dall’album: composizioni agili e scattanti, ritmica serrata e qua e là qualche assolo di chitarra o tastiere ad insaporire il tutto. Questo però fermandoci in superficie. Un ascolto più attento dei brani (che comunque non si allontanano mai troppo da un new prog piuttosto canonico) offre qualche piacevole sorpresa.
La pregevole progressione strumentale che caratterizza l’iniziale “Flesh and Bone” (con sonorità heavy appena accennate), il notevole e possente “crescendo” che caratterizza “16 tonnes”, la ballata “Screaming Through the Noise”. Per non parlare delle lunghe ed intense “In the Shadows” (che ricorda non poco i polacchi Collage) e “The Spark”. “A Casual Believer” (uno dei due brani editi anche come singoli) svolge appieno il proprio compito: orecchiabile e dalla bella ritmica. Con un notevole “solo” gilmouriano l’altro singolo “A Moltitude of Angels” che pare estratto da un album di qualche misconosciuto gruppo new prog britannico dei primi anni 90 (Winter? Primitive Instinct?).
Un lavoro, questo “Open fire”, ben confezionato e che potrà senz’altro piacere soprattutto agli amanti del prog più easy perché gli ingredienti ci sono (quasi) tutti.
Leggerino, ma con gusto.