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YAGULL Films Moonjune 2012 USA

Sono rimasto piacevolmente spiazzato da questo bel dischetto, nonostante il nome della Moonjune sia generalmente associato alla jazz fusion, questi Yagull spostano il baricentro della label verso una musica più soffusa e relativamente molto più accessibile... Yagull sostanzialmente è un progetto-ensemble acustico, con base a New York, guidato dal chitarrista e compositore Sasha Markovic, attraverso il quale ci accompagna verso i sentieri musicali di un folk acustico cameristico e crepuscolare, privo di particolari orpelli sperimentali o di grandi progressioni strumentali. L’espressività di “Films” sembra unire certe esigenze malinconiche e riflessive del post rock (senza le derive più disperate e depressive) con l’approccio più classico della ballata folk, il tutto mediante un songwriting semplice e dalla sensibilità romantica, in cui i brani sono come piccole istantanee di vita quotidiana, bozzetti sonori gentili, rilassanti e malinconici, che ci offrono una visione piuttosto distante dalla frenesia di una megalopoli come New York. Markovic in questo suo esordio discografico è accompagnato da un bel gruppo di musicisti: l’eclettica violoncellista Sonia Choi (con la quale Sasha ha già inciso “Sashasonia”, sempre per la Moonjune), il sassofonista Eylon Tushiner e Lori Reddy al flauto. Nei quattordici pezzi che compongono la scaletta di “Films” diventa estremamente facile e piacevole orientarsi e districarsi nella sua poesia “cinematografica” ed evocativa, tra barlumi di luminosa serenità alternati ad istanti di ombrosa e delicata introspezione... La cifra stilistica di “Films” per quanto omogenea nel suo complesso, offre dunque una varietà di soluzioni ed intuizioni musicali che ci permettono di apprezzare l’ascolto di questo cd nei suoi 50 minuti di durata senza annoiarci... Tra echi di progressive e retaggi folk (Focus, J.P. Boffo) accenni neoclassici, qualche sprazzo jazz e reminescenze west coast, Sasha Markovic riesce pure ad incastrare alla perfezione due cover piuttosto ambiziose di Cream e Black Sabbath, rispettivamente “White Room” e “Sabbath Bloody Sabbath”, specialmente la seconda offre una rilettura emozionalmente molto intensa, in perfetta sintonia con il mood generale di “Film”... C’è da sperare che Yagull non rimanga un progetto estemporaneo, Sasha Markovic ha tutte le potenzialità per sviluppare ancora meglio le proprie idee, specialmente se accompagnato dall’eccellente talento di musicisti come Sonia Choi...


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Giovanni Carta

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