Home
 
MATERIUM In the materium autoprod. 2013 USA

E' sempre una piacevole sorpresa ritrovare musicisti che sembravano dati per dispersi! In effetti Michael D'Angelo, eccellente chitarrista fondatore degli Oxygene8 e co-autore insieme a Linda Cushma del delizioso cd "Poetica", pubblicato ormai una decina d'anni fa, dopo una buona attività live divisa tra l'Europa ed il Messico non ha dato molte notizie di sé per un certo periodo ed infine è ritornato insieme a noi con questo nuovo progetto Materium, band formata insieme al bassista/cantante Stephen Santana, il batterista Jim Glading ed il tastierista Tim Harding; "In The Materium" rientra nell'inflazionatissimo settore prog-metal, un genere in cui ormai è facile scadere nel prevedibile e dove non ci vuole troppa immaginazione per capire dove andrà a parare un brano dopo l'ennesimo stacco in tempi dispari con il solito susseguirsi di chiaro-scuri hardeggianti ornati da frenetici quanto canonici assoli di tastiera.
Eppure, quello che in effetti sulla carta dovrebbe essere il classico disco noiosissimo, buono infine per riempire lo spazio vuoto rimasto nella nostra collezione di cd, si rivela dopo un paio di ascolti pazienti come un prodotto di discreto valore, composto da una serie di brani decisamente ben suonati e dotati anche di un certo appeal melodico: in effetti Steve D'Angelo e Santana (... Stephen!) non ci negano ammiccamenti pop e melodie accattivanti, talvolta anche troppo, con un gusto che si mantiene in equilibrio tra il tipico standard metal melodico-a.o.r. ed alcune più contemporanee tendenze americane di derivazione "new metal" e post-grunge (in una parola: tamarrate), sempre però in un contesto di buona tecnica strumentale ed anche con una certa raffinatezza, cosa non sempre scontata in ambito heavy. Ci sono così un paio di buoni pezzi strumentali, "Zombie Bath Salts" ed "It Could Be Doomsday", a rappresentare il volto più prog dei Materium, brani ovviamente devoti al culto dei Rush, un'adorazione che in effetti si percepisce alla grande in altri pezzi come l'intensa opener "In The Materium", mentre altrove si spazia dai King's X ai Porcupine Tree più metallosi, con soliti riferimenti ai Dream Theater, qualcosa di Pain Of Salvation ed in genere sonorità vicine alle uscite metal della famigerata Inside Out. Si percepisce chiaramente l'ambizione, non a torto, di voler entrare e permanere nelle stazioni radio fm, in pezzi come nelle catchy "Man Of Tomorrow" e "Moon Over Li Jang" o ancora nell'efficace ballata blues-pop di "Nobody Thinks Of You (Anymore)", mentre la suggestiva e sognante chiusura di "Out There Somewhere" ricorda ancora una volta Steve Wilson...
Non soddisferà i palati progressivi più esigenti, ma sicuramente "In The Materium" troverà più di qualche sostenitore presso i simpatizzanti del metal, come prodotto a suo modo artigianale che si fa valere per la buona produzione dei suoni e specialmente per l'indiscutibile abilità tecnica ed esperienza dei musicisti... Se ci sarà mai un secondo cd per i Materium auspichiamo però una maggiore sensibilità verso soluzioni ancora più vicine al progressive, il talento per suonare qualcosa di più complesso ed ambizioso non manca!


Bookmark and Share

 

Giovanni Carta

Collegamenti ad altre recensioni

OXYGENE8 Poetica 2003 
OXYGENE8 Freak of chance 2007 

Italian
English