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AURORA LUNARE Aurora lunare Locanda del vento/Lizard Records 2013 ITA

Ci sono band che nel giro di pochi mesi dalla loro formazione riescono già a pubblicare un album (magari autoprodotto). Altre, meno fortunate, devono aspettare qualche anno. Altre ancora ne devono attendere addirittura 35!! E' il caso dei livornesi Aurora Lunare formatisi nel lontano 1978 (quando l'interesse per il progressive iniziava decisamente a calare) e che, tra varie vicissitudini, cambi di line-up, scioglimenti e reunion, giunge solo ora, sul finire del 2013, al sospirato debutto discografico (tranne un paio di release postume). Negli ultimi anni la band si era affacciata timidamente con nuovi brani destinati a vari album tributo (ai Marillion, ai Flower Kings, agli Yes...) ma ora finalmente un cd tutto loro.
Il gruppo ruota attorno alle quattro figure storiche di Mauro Pini (voce e tastiere addizionali), Stefano Onorati (tastiere e chitarre elettriche), Luciano Tonetti (basso) e Marco Santinelli (batteria), a cui si aggiungono per l'occasione Alessandro Corvaglia (della Maschera Di Cera, qui voce e chitarra elettrica e che transitò in una delle incarnazioni di Aurora Lunare nel corso degli anni), Gianluca Milanese al flauto, Tolo Marton (nella cover delle Orme “Ritorno al nulla” che chiude il lavoro) ed altri ancora. Se vi aspettavate un album dai suoni “retrò” preparatevi allora a qualche sorpresa. Le liriche e l'approccio possono senza dubbio essere considerati “anni ‘70”, ma il sound della band è invece aggiornato ed attuale con rimandi al new prog oltre che ai doverosi mostri sacri quali Banco Del Mutuo Soccorso ed Orme su tutti. Malgrado ciò l'album risulta nel complesso un poco discontinuo nell'ispirazione con un inizio scoppiettante e un finale in lieve calando. La frizzante introduzione di “Evasione di un'idea”, con le tastiere a svolgere un ruolo predominante, la voce dai tratti cantautoriali di Mauro Pini, i ritmi incalzanti, ci consegnano un gruppo dalle idee chiare ed aggiornate ad un certo tipo di progressive di oggi. Potremmo, esagerando, definirlo un brano composto da “ragazzini entusiasti” invece che da “ragazzi anni ‘70”... entusiasti della bella opportunità avuta. Più riflessiva e matura “Eroi invincibili... son solo i pensieri”: una lunga e delicata introduzione al piano, il duetto vocale Pini-Corvaglia veramente emozionante ed ancora il flauto, prima del decollo definitivo con un continuo e serrato rincorrersi strumentale. L'outro di solo organo ecclesiastico, poi, è veramente entusiasmante per carica emotiva. Le buone impressioni si avvertono anche nello strumentale “Mondo fantasmatico” che va a flirtare con la fusion allargando pertanto lo spettro sonoro della band. Più convenzionale “Riflessi indicativi” anche se non manca il solito arioso uso delle tastiere e le Orme sullo sfondo. Diversissima ed estemporanea “Corsa senza meta”, strumentale ai limiti del “rumoristico improvvisato” e free. Non convincono le sonorità scelte per alcune parti di tastiere (un po' di “plastica” e che paiono in arrivo direttamente dagli “scellerati” anni ‘80) ed effetti elettronici vari in “Secondo dubbio”. E se “Interlunio” (solo per organo e flauto) è un delicato e breve riempitivo, di ben altro peso appare sin da subito “Sfera onirica”, una sorta di heavy prog con forti richiami agli EL&P (con l'aggiunta della chitarra elettrica).
L'album si chiude con un medley delle Orme rappresentato da “All'infuori del tempo/ Ritorno al nulla”. La prima si segnala per il duetto vocale Pini/Greta Merli a sostituire quella originale di Tagliapietra, la seconda (una delle più trascinanti composizioni del gruppo veneto) per i ripetuti inserti di chitarra elettrica di Tolo Marton, ovviamente assenti nella versione originale. Un album quindi dal sicuro impatto, con qualche caduta di tono nei brani centrali, ma nel complesso sicuramente di buon livello. Ed i quattro (principali) Aurora Lunare dimostrano sicuramente di non essere “too old to rock'n'roll” anzi...


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Valentino Butti

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