Home
 
DICE (SWE) Live 1977 (Legendary Swedish radio archives vol. 3) Belle Antique 2014 SVE

Nel 1989 la ristampa del rarissimo e omonimo album di esordio dei Dice (l’etichetta Marilla ne stampò nel 1978 solo 1500 copie) fece innamorare gli appassionati: quel mix di prog sinfonico sgargiante ed eclettico, con riferimenti a Yes, Gentle Giant e Genesis, aveva decisamente colpito nel segno! Ma quei pezzi non erano i soli del repertorio del gruppo dal momento che Örjan Strandberg (chitarra) e Leif Larsson (organo, piano, Mellotron, Synth e cembalo), già prima della nascita dei Dice, avevano iniziato a comporre una suite ambiziosa e grandiosa, “The Four Horsemen of the Apocalypse”. Ritenendo però che semplici canzoni avrebbero attirato maggiormente l’attenzione, la misero da parte per dedicarsi alla stesura di brani più brevi, anche se dal vivo gli capitava spesso di suonarla.
Nel Maggio del 1977 i Dice ricevettero l’invito a registrare uno special di un’ora alla radio nazionale. La scelta cadde proprio su “The Four Horsemen…” e per prepararsi adeguatamente all’evento, vista la complessità esecutiva della suite che prevedeva molti cambi di strumentazione e di stile, il gruppo pensò di effettuare una registrazione per conto suo, in una sorta di prova generale. Come molti di voi già sapranno quei nastri artigianali, ma comunque di discreta qualità, furono ripresi dalla Belle Antique e pubblicati nel 1992. Va alla medesima etichetta giapponese il merito di aver scovato anche la registrazione originale del programma radiofonico che nel 1977 ospitò i Dice e che entra integralmente in questo CD. Ai quattro movimenti della suite, “War”, Disease”, Greed” e “Death”, vengono intervallate le interviste ai membri del gruppo, ovviamente in svedese e, a completare l’esibizione, vennero proposti anche un paio di pezzi dell’omonimo album di esordio che, come abbiamo visto, arriverà alla pubblicazione l’anno successivo. Le qui proposte “Annika” e “The Venetian Bargain”, assieme a tutte le altre canzoni di quell’album, furono composte fra il 1972 ed il 1975 ed erano praticamente già parte del DNA del gruppo. Rispetto ai nastri che già conosciamo, le differenze non sono affatto macroscopiche. La fisionomia della suite è ben riconoscibile e varia soltanto circa qualche dettaglio: un diverso registro di tastiere, una batteria (suonata da Per Andersson) più o meno sostenuta, ritmi più o meno serrati, maggiore o minore enfasi nella realizzazione nelle melodie. Tanto per rinfrescarci la memoria, posso ricordare come l’opera sia una vera e propria miscela esplosiva di prog sinfonico molto sgargiante, condita da tante visioni classicheggianti, sulla scia di EL&P, Nice ma anche Yes, con uno splendido basso alla Squire suonato dal bravissimo Fredrik Vildö, e Genesis, in una formula che ricorda i connazionali Trettioåriga Kriget nei momenti più incalzanti ed incombenti ma soprattutto i Kaipa (nei quali peraltro Per Andersson confluirà nel 1982, comparendo nella line-up di “Nattdjurstid”) in quelli più solari. La suite colpisce certamente per i suoi intrecci rigogliosi e per i continui cambi di scenario, per le tante melodie convogliate in uno spartito che potrebbe benissimo essere interpretato da un’orchestra sinfonica vera e propria, per le sue tante sfumature vintage, per le colate di organo e Mellotron e le vibranti linee chitarristiche. Si tratta a tutti gli effetti non di un gioiello ma di una vera e propria miniera di idee brillanti da godersi istante per istante che può a ragione essere considerata come un grande classico del prog svedese.
Sono sicura che chi conosce già il gruppo non ci penserà sopra due volte e si procurerà il prima possibile questo splendido documento, anche se aggiunge veramente poco a quanto già conosciamo. A tutti gli altri consiglio caldamente di fare la conoscenza con questa band, considerando che la vecchia stampa di “The Four Horsemen…” è più godibile soprattutto perché non è interrotta da chiacchiere che oltretutto non capiamo. Un’occasione per innamorarsi di nuovo dei Dice e una splendida sorpresa.



Bookmark and Share

 

Jessica Attene

Italian
English