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MASSIMO DISCEPOLI Parallax Dof Label 2014 ITA

Il parallasse del titolo ben si adatta alla fluide onde sonore che si intersecano vicendevolmente nel suono della batteria del percussionista polistrumentista e produttore Massimo Discepoli, musicista attivo nell’ambito di un post-jazz rock contemporaneo ampiamente contaminato con l’elettronica nel progetto Nheap, con il quale ha realizzato una serie di cinque cd, l’ultimo dei quali “Flying And The Silence” è uscito nel 2013; parallelamente a Nheap, Discepoli ha inciso due album in duo insieme al chitarrista Cesare Discepoli (presumo sia un parente stretto) come Nunun e si è dedicato inoltre alla realizzazione di colonne sonore improvvisate per classici del film muto con il trio LED… In effetti, Massimo Discepoli al di là delle buone/ottime recensioni ricevute dalla critica musicale ha saputo capitalizzare la propria musica in maniera efficace dando in concessione la licenza per l’utilizzo di alcuni brani estratti dal repertorio dei Nheap a diverse aziende multinazionali, tra le quali Samsung, MTV, Red Bull Media e la Bill Clinton Foundation, per scopi prevalentemente divulgativi e commerciali: il lavoro del musicista è anche questo! Nel 2014 fonda l’etichetta discografica DOF, dedita alla musica elettro-acustica e sperimentale, ed infine Discepoli realizza finalmente il primo lavoro con il suo vero nome, “Parallax”, registrato in solitudine con batteria, chitarra-basso, synths e vari dispositivi elettronici. “Parallax” è un lavoro astratto e raffinato dalle tonalità piuttosto indefinite e sfuggenti, ambient music della generazione post-rock, quindi, musica introversa e spesso piuttosto criptica… In un certo senso Discepoli ha estremizzato il discorso dell’ultimo lavoro con Nheap e si è concentrato specialmente sulla microtonalità del suono, sfruttando al massimo la dilatazione timbrica dei loops, e sull’improvvisazione asimmetrica legata ad un’astrazione sonora free jazz, quest’ultima un’attitudine ravvisabile nella componente puramente live della batteria, le cui profonde e telluriche sonorità sono riprodotte egregiamente in studio. Le elaborazioni elettroniche post-ambient di “Parallax” rivelano parentele più o meno evidenti con le delicate progressioni narcolettiche di Tortoise e Windy&Carl, con alcune interessanti disgressioni elettro-acustiche avanguardistiche e soprattutto un senso di dinamica “apertura”che ci permette di godere ed apprezzare dettagli e situazioni sonore di una musica all’apparenza statica ed impenetrabile. Per chi vuole rimanere nella cifra stilistica del progressive consiglio comunque di provare a sperimentare i cd di Nheap, in particolare il più recente e maturo “Flying And The Silence”.


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Giovanni Carta

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