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UJJAYA Agama autoprod. 19*95 FRA

Ujjaya si è creato un nome da culto nel giro dell’ambient rituale con una serie di cd autoprodotti di trance-music esoterica ed ipnotica, devota alle divinità induiste… Dietro ad Ujjaya si cela il musicista franco-malgascio Hery Randriambololona (!), personaggio decisamente interessante che iniziò il suo peculiare percorso musicale nei primi anni novanta con un primo album “Agama”, registrato nel 1995 e rimasto fino ad oggi praticamente inedito, sepolto dalla polvere del tempo… Gran parte della polvere, più o meno metaforica, è rimasta presente soprattutto nelle sonorità sporche e sepolcrali della produzione low-fi ed in effetti “Agama”, (il nome è preso dalla raccolta delle sacre scritture indiane, in sanscrito), è un prodotto della sua epoca, tutt'altro che un difetto in questo caso, anche se non necessariamente di ambient si tratta: l'Hery Randriambololona di “Agama” non aveva ancora scoperto il suo principale guru musicale (Steve Roach) e al posto dell'etno-ambient rituale troviamo invece una sorta di progressive dalle tinte decadenti, tribali ed heavy, influenzato concettualmente dalle scritture vediche e musicalmente vicino alle tendenze più sperimentali e contaminate di un certo tipo goth-dark rock (e metal) del periodo, insieme alle più ampie influenze progressive rock, anch'esse virate verso atmosfere piuttosto fosche quando non proprio malinconiche … La performance vocale di Hery R., in francese, è perlopiù eseguita in uno stile narrativo e teatrale piuttosto decadente ed oscuro, insieme ai vocalizzi sensuali ed evocativi di una cantante che ricordano in una certa misura le esplorazioni gotico-progressive di 3rd And The Mortal e In The Woods… ed ovviamente le cerimonie rituali e pagane dei Dead Can Dance; le sonorità adattate da Hery R. sono generalmente eteree e liquide,intrise d’incenso dalle fluttuanti note di un flauto,talvolta psichedeliche ed acide, come nella danza ipnotica di “Indra”, oppure indurite fino a lambire il metal in almeno un paio di brani. La seconda parte dei dieci brani che costituiscono “Agama” è forse quella che più delinea i contorni di un progressive rock in termini piuttosto imprevedibili come in “Rudra/Shanka” dove alle sonorità heavy, in cui possiamo percepire strane assonanze vocali con i Magma (e i nostri Runaway Totem), si alternano crepuscolari passaggi di tastiera e chitarra, quest’ultima suonata brillantemente da Felix Dessaints; nella lunga e complessa “Kurukshetra” si racchiudono tutte le caratteristiche sonore di “Agama” con la prevalenza di tendenze space-psichedeliche vicine ad Ozric Tentacles, mentre nelle atmosfere apocalittiche di “Resolution” si rievocano suggestioni magmatiche più vicine ai conterranei Xaal… Per il momento dovrebbe essere possibile richiedere una copia in cd-r direttamente ad Hery Randriambololona tramite la sua pagina myspace https://myspace.com/ujjaya/ oppure direttamente sulla sua pagina face book https://www.facebook.com/Ujjaya.ethno.ambient



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Giovanni Carta

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