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HUMINOITA All is two Luova Records 2015 FIN

La via narcolettica dello psych-prog ha forse trovato un altro degno rappresentante nei finlandesi Huminoita, attivi con un buon cd autoprodotto nel 2010 di ruvido post hard rock venato di psichedelia vintage e pruriti progressive crimsoniani che si evidenziano ad un lustro di distanza con il loro nuovo “All Is Two”, pubblicato da Luova Records (nome curioso in italiano ma le uova non c’entrano nulla, dovrebbe invece essere l’equivalente finnico di Creative/Artistic Records), giovane etichetta dedita alle nuove scoperte alternative finlandesi e distribuita dalla Musea e Syn-Phonic; la relativamente lunga attesa che per svariate ragioni ci ha separati dalla loro prima uscita ad “All Is Two” pare abbia avuto effetto anche sul loro repertorio come possiamo notare nelle più estese dilatazioni sonore di questo cd, più ricercato e cerebrale, orientato in maniera decisiva nella fusione tra le scarne suggestioni crepuscolari alla Mogway e buone velleità psichedeliche-progressive d’annata, con echi dei Pink Floyd periodo “Ummagumma” e lievi divagazioni jazz rock, il tutto condito con sporadiche bordate elettriche stoner, per dare un tono più energico e drammatico... In questi anni gli Huminoita hanno comunque parecchio mitigato l’aspetto hard della loro musica ed anche le vocals ormai servono più come discrete suggestioni sciamaniche. Di fatto “All Is Two” è un lavoro del tutto strumentale e d’atmosfera, nei suoi momenti migliori si avvicina alla dimensione di soundtrack virtuale di un qualche immaginario film underground, forse gli Huminoita peccano in eccessiva astrattezza ed il prodotto finale alla lunga risulta un pochino dispersivo, rischio inevitabile quando si vuole orientare la propria musica principalmente verso l’evocazione di atmosfere mistiche basate su fragili jam sessions di media-lunga durata prive di un baricentro canoro; “All Is Two” affina le idee già presenti e le sviluppa in senso progressivo anche se ha perso quel livello di originalità e di imprevedibilità che caratterizzava il loro primo cd. Per il momento gli Huminoita rimangono una buona band che sta attraversando un periodo di transizione, immagino, e destinata a fiorire con un nuovo e ben più brillante album.



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Giovanni Carta

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