Home
 
INLINE Together Tanzan Music 2016 ITA

Gli InLine sono una band di recente formazione, che arriva all’esordio con questo “Together” e con la difficile scelta di registrare, in studio, ma completamente in presa diretta, un live in studio, come da tempo non si vedeva. A dare sicurezza e persino un po’ di incoscienza, è chiaramente il grande bagaglio tecnico dei musicisti, lampante ed evidente per tutto il lavoro.
Il quartetto formato da Marco Preti alle chitarre, Giovanni Micucci al basso, Potito Macchiarella alle tastiere e Marco Cassai alla batteria, propone una fusion dal sapore jazz rock, con intrusioni funk e soul, una miscela che mette in evidenza grande musicalità e diverse influenze.
Il disco si sviluppa in undici tracce e l’ascolto scorre rapido e coinvolgente, tutto sommato in maniera orecchiabile e amabile anche per chi abbia orecchio non abituato alle forme jazzate.
Molto compatto e coerente lo sviluppo, ma non certo monotono.
L’avvio è affidato alla breve “Intro”, per un minutino tutto canterburyano, grazie ad un piano elettrico saltellante e armonico, ma già dalla seconda traccia “Start line” le cose si fanno più varie e dinamiche, chitarra protagonista ora più aggressiva, ora più tranquilla e note su note, in un fiume continuo, un breve solo di synth dalle note spaziali e settantiane e un notevole finale con parti all’unisono. I brani si susseguono con buona varietà e, pur comandando una fusion di impatto USA, non mancano sapori mediterranei e sensibilità tipicamente italica.
Più morbido e pacato, grazie ad un mid tempo è il brano “Groove”, ben portata avanti con tecnica, gusto e capacità melodiche. Decisamente più orecchiabile e trascinante e non per questo meno bella, “Together”, unico brano cantato dalla brava Sara Matera. In chiusura ne è inserita una versione strumentale con l’aggiunta della chitarra di Mario Percudani, che è anche produttore del lavoro. Non mancano momenti più decisi e aggressivi, nei quali la chitarra si fa quasi metallica come in “Pure energy” ottimo brano che presenta una sezione centrale con belle ed evidenti parti di tastiera. “My easy dream” tiene fede al titolo e trascina le note in spazi sognanti e morbidi. Ogni brano ha sorprese melodiche, tecniche, frammenti con soluzioni spesso rapide quanto perfettamente azzeccate. Un bell’album, fragrante e croccante come pane appena sfornato, consigliato.


Bookmark and Share

 

Roberto Vanali

Italian
English