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KHALDERA Alteration (EP) Czar of Revelations 2016 SVI

Il dibattito su cosa sia oggi il prog-rock è costantemente aperto e pare che le dichiarazioni al riguardo si sprechino. Si può comunque affermare, con una buona dose di certezza, che quanto proposto dagli svizzeri Khaldera non rientri nella fattispecie. Andando oltre la fuorviante autodefinizione di instrumental psychedelic ambient rock, il gruppo di Brugg esegue uno stoner strumentale che per definizione deve molto alla filosofia musicale ispirata ai Black Sabbath, dovendo però fare dei distinguo. Sicuramente, c’è una forte propensione a ricreare delle atmosfere; già nella prima parte dell’iniziale “Impeding Tempest” era risultato chiaro, peccato che poi il pezzo non si evolva ulteriormente. Sotto questo ambito, la seguente “The Inevitability of Transition” appare molto meglio congegnata. Conclusione con la rarefatta “Afterglow”, per un mini album che bissa il precedente “Relief”, autoprodotto nel 2013.
I suoni sono potenti, la batteria di Fabio Costa ed il basso di Jonas Metchtersheimer vanno molto bene; sarebbe magari opportuno sentire più varietà nelle soluzioni chitarristiche di Sven Egloff (nell’album non viene citato, ma nella scheda informativa si fa il nome anche di Simon Jameson). E sarebbe finalmente lecito aspettarsi un full-length, da non pubblicizzare certo nel settore prog ma in qualche ambito sicuramente più consono al proprio stile.


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Michele Merenda

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