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MAMMA NON PIANGERE Mamma non piangere n. 3 (tredici canzoni che cambieranno la vostra vita, in peggio) AltrOck 2016 ITA

Quando si parla dei gruppi storici del RIO italiano, spesso ci si sofferma unicamente sugli Stormy Six. Colpevolmente ci si scorda di tutta una scena molto originale e interessante, nata intorno a metà degli anni ‘70, di cui il gruppo milanese è stato sola la punta dell’iceberg. Gran parte del merito di tutto ciò va attribuita alla cooperativa musicale “L’Orchestra”, di cui Franco Fabbri (Stormy Six) era il presidente e che, a partire dal 1974, ha promosso ogni genere di musica non commerciale, producendo dischi e organizzando eventi. “L’Orchestra” è stata l’unico esempio in Italia di etichetta discografica gestita direttamente dagli stessi artisti. In questo contesto scevro (o quasi) di ogni interesse commerciale sono stati pubblicati dischi, italiani e non, che hanno fatto la storia della musica RIO e sono emersi gruppi che purtroppo non hanno mai avuto tutto il successo che meritavano. Tra questi possiamo ricordare gli Ensemble Havadia, autori di un paio di dischi splendidi, e come non menzionare i Picchio dal Pozzo che sono stati un po’ più fortunati in quanto a visibilità raggiuntata. Sicuramente vanno citati anche i Mamma Non Piangere, formazione milanese guidata da Lorenzo Leddi (fratello minore del ben più famoso Tommaso degli Stormy Six) che, con una proposta di RIO molto cabarettistico e pregno di ironia, se non addirittura di demenzialità alla Elio e le Storie Tese (ma molto prima di loro), hanno avuto il merito di essere stata una delle proposte più originali tra le già originali proposte del “L’Orchestra”.
I Mamma non Piangere si sono saputi ritagliare la loro dimensione artistica con grande convinzione, realizzando due album, mai ristampati in cd, tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80. Ovviamente, visto il contesto storico in cui sono usciti, hanno avuto poca fortuna e altrettanto ovviamente sono usciti dai radar della scena musicale.
Per nostra fortuna negli ultima anni l’etichetta nostrana Altrock ha dato nuova linfa al RIO italiano grazie a gruppi “giovani” come Yugen, Homunculus Res, ma anche riscoprendo “veterani” come appunto i nostri Mamma Non Piangere. Sono passati 35 anni dal loro secondo album e la formazione è quasi completamente rivoluzionata ma a guidarli è sempre l’estro di Lorenzo Leddi e le loro linee guida sono sempre le stesse: umorismo dissacrante, non-sense e musica da camera. Il gruppo ha più la fisionomia di un piccolo ensemble con Maurizio Del Monaco al sassofono, Lorenzo Leddi che suona un po’ di tutto (chitarra, mandolino, banjo, tastiere e altri strumenti strani), Roberto Meroni al clarinetto, Luca Perraca al violoncello, Ferdinando Faraò alla batteria, Walter Prati al basso e soprattutto la giovane Laura Agostinelli che con inaspettato estro si integra alla perfezione con l’assurda musica della band.
I brani, quasi tutti scritti da Lorenzo Leddi, sono stati composti lungo un arco di tempo di circa trent’anni (dal 1980 al 2011) ma, a questa disomogeneità temporale, non corrisponde altrettanta disomogeneità musicale, anzi… Il percorso musicale è perfettamente definito. Come buona parte dei gruppi storici del RIO italiano, attingono a piene mani alla tradizione musicale italiana, prediligendo però quella più popolare nel vero senso del termine, come filastrocche per bimbi, la musica da banda o quella da circo, e la inseriscono in strutture musicali dissonanti con una naturalezza spiazzante.
Il tempo sembra essersi fermato per i Mamma Non Piangere, questo disco sarebbe potuto tranquillamente uscire l’anno dopo il loro secondo. A differenza di tante altre reunion non è percepibile il peso degli anni di inattività passati. Ciò che colpisce subito al primo ascolto è la freschezza della proposta musicale e la loro voglia di divertire e divertirsi facendo musica impegnata. Non sono presente suite o lunghi e complessi pezzi strumentali, i loro brani sono tutte canzoni “cantate” abbastanza brevi e strutturate con la classica forma strofa ritornello. Ed è proprio questa dicotomia tra pop e RIO che rende la musica dei Mamma Non Piangere irresistibile. Viene ovviamente in mente l’accoppiata Henry Cow e Slapp Happy e altrettanto ovviamente è sempre viva la presenza ingombrante di Frank Zappa, ci sono spunti Canterbury e l’influenza degli Stormy Six ma, come già accennato, i Mamma Non Piangere hanno la loro cifra stilistica, unica e personale.
In questo contesto, non vanno assolutamente trascurati i testi, che sono un vero valore aggiunto alla proposta musicale del gruppo, ora stralunati, ora sarcastici, ora folli, ma sempre deliziosi e intelligenti. Si parla di bidelli, di mariti pigri che non vogliono rispondere al citofono, di cicche nell’asfalto, fino ad arrivare ai tranvieri di Katmandu.
Considerando quindi tutti gli elementi sopracitati, non possiamo che certificare la bontà di questo gradito ritorno sulle scene. Se cercate un disco che al contempo riesca a mettervi di buon umore e soddisfare la vostra sete di musica non banale e scontata, “MNP3” non vi deluderà. Se poi avrete voglia di approfondire cercate di recuperare gli introvabili primi due album, sperando sempre che questo nuovo interesse nei loro confronti possa spingere qualche etichetta a pubblicarli finalmente in cd.


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Francesco Inglima

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