|
Le operazioni nostalgia hanno sempre (o quasi) successo, specie quando vengono fatte bene. E’ questo uno dei casi. Approfittando del trentennale della pubblicazione di “Script for a Jester’s Tear”, considerato il manifesto del New Prog inglese, Mick Pointer prende una pausa dagli Arena e raduna attorno a sé musicisti di primo piano della scena Prog britannica (assieme ai quali aveva comunque già partecipato al festival di Loreley nel 2009) per riproporre dal vivo quell’album che lo vide, per l’ultima volta, seduto alla batteria del gruppo. Accanto a lui ci sono quindi Nick Barrett dei Pendragon alla chitarra, Mike Varty (Landmarq, Credo, Shadowland…) alle tastiere, Ian Salmon (Arena, Shadowland…) e Brain Cummins alla voce. Quest’ultimo è la voce della Genesis tribute band Carpet Crawlers, veramente una scelta azzeccata in quanto a timbrica e presenza scenica; verrebbe da dire, parafrasando una vecchia frase riferita a Phil Collins, che canta come Fish meglio di Fish, impersonandolo ottimamente anche in quanto a stazza fisica. A completare il quadro, l’album è stato registrato dall’ingegnere originale dell’epoca, Simon Hanhart. L’album in questione è stato registrato dal vivo al De Boerderij di Zoetermeer, in Olanda, nell’ambito del tour di celebrazione del suddetto trentennale. Si tratta di un doppio CD, il primo dei quali ripropone per intero, nel corretto ordine, tutto l’album, mentre il secondo ripropone altri brani del primo periodo dei Marillion, quello che vedeva appunto la presenza di Mick Pointer. Che dire? La resa sonora è ottima, l’entusiasmo del pubblico è veramente tangibile (l’Olanda è da sempre molto ricettiva per il new Prog inglese degli anni ’80) e la prova dei musicisti è davvero convincente e adeguata. Lo stesso Pointer, il cui drumming all’epoca sembrava spesso legnoso e non brillantissimo, negli anni è certamente migliorato. Cummins, come detto, rappresenta la scelta migliore che potesse essere fatta per vestire (in tutti i sensi!) il ruolo di Fish. C’è da dire che il titolo, ad essere pignoli, è fuorviante, dato che, più che revisited si sarebbe dovuta usare la parola re-played o re-lived, dato che le canzoni vengono riproposte (ovviamente, direi!) nella loro esatta forma ed esattamente come venivano suonate nel loro periodo. La scaletta del secondo CD include “Three Boats Down from the Candy”, “Charting the Single”, “Grendel”, “Market Square Heroes” e “Margaret” ed è quanto meno ovvio che proprio “Grendel” rappresenti l’attrattiva maggiore per I nostalgici della band di Aylesbury. Brividi lungo la schiena a non finire… ma solo se per voi questa musica ha rappresentato qualcosa di speciale, ovviamente.
|