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GIANLUCA LIVI Fleeting steps Eclectic Productions 2017 ITA

Dal metal alla musica sperimentale il passo non è stato molto lungo per Gianluca Livi, batterista e compositore dei romani Anno Mundi, gruppo doom metal/hard rock dalle chiare radici anni '70. L'approccio verso una musica elettronica sperimentale è stato quasi del tutto casuale: nato con un tributo a Doctor Who inserito nel secondo cd degli Anno Mundi "Window In Time", si è concretizzato grazie all'interessamento di Alex Marenga e della sua Eclectic Records (dal quale abbiamo potuto apprezzare recentemente l'ottimo "The Decline Of Western Civilization" degli Entropia). Stampato inizialmente in un centinaio di copie, "Fleeting Steps" in realtà è più un lavoro collettivo di gruppo e non solamente un progetto solista, come ha voluto sottolineare Gianluca Livi evidenziando in copertina anche i nomi dei suoi compagni musicisti, ovvero il chitarrista Stefano Pontani, ci ricordiamo di lui soprattutto per il leggendario "Ancient Afternoons" degli Ezra Winston, il tastierista Massimo Sergi, ed il bassista collega negli Anno Mundi, Domenico Dente. In effetti per questo disco Gianluca Livi ha coraggiosamente lasciato indietro tutto il suo bagaglio culturale hard/heavy per dare spazio ad una musica rarefatta e minimale attraverso una poetica musicale tra cultura pop ed underground fatta di soundscapes eterei, improvvisazioni elettriche ed evocazioni cosmiche. Tutto un pò naïf bisogna dire, però forse anche per questo piuttosto efficace nella ricerca dei suoni: di fatto "Fleeting Steps" si tratta di ambient music che guarda al minimalismo chitarristico del Fripp solista ed alle più rarefatte tessiture elettriche di David Torn, fino agli echi cosmici di Tangerine Dream ed il più antico Franco Battiato, con accenti di ambient/fusion cameristica vicina ad Harold Budd, tracce di progressive più sperimentale ed improvvisato, il tutto immerso in un'atmosfera sospesa e crepuscolare dai toni talvolta romantici e decadenti, dove la presenza ritmica è ridotta ai minimi termini ed il concetto di melodia diventa mutevole ed impalpabile. Come tentativo di oltrepassare i propri canoni di riferimento "Fleeting Steps" mi è sembrato un lavoro piuttosto riuscito e convincente, perlomeno in quanto ad ascolti merita di andare ben oltre la manciata di copie stampate...



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Giovanni Carta

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