Home
 
FORCE OF PROGRESS R3design Progressive Promotion Records 2021 GER

Prog-metal strumentale per il trio tedesco formato dai tastieristi Hanspeter Hess, Chris Grundman (anche chitarrista) e Markus Roth. Giunti al terzo lavoro e provenienti a loro volta da altre compagini (rispettivamente: The Healing Road, Cynity e Horizontal Ascension), si avvalgono per la realizzazione dei brani dell’ausilio del batterista Dennis Degen e del bassista/chitarrista Sebastian Schleicher, oltre a vari chitarristi per gli interventi solisti sulle sei corde. Balza all’orecchio la batteria tipicamente metal, dal suono sottile e tagliente, che sicuramente va a scapito della “sostanziosità” del sound, volendo magari privilegiare una certa agilità. L’inizio di “Ultra Conservation” sembra all’insegna dei sinfonismi da neoclassic-metal anni ’80, con riff e tastiere barocche qui suonate Markus. Il bell’assolo del chitarrista Thorsten Praest pareva far cambiare direzione, ma è solo un momento, perché poi si ritorna sulle stesse coordinate, prima che quest’ultime vengano mischiate ai controtempi intricati del prog-metal con ottima perizia ritmica. Sarebbe previsto anche l’intervento solista dello stesso Schleicher, che però rimane avviluppato nelle acrobazie ritmiche di cui sopra. “Viral Signs I – Ambassador of Light” è ispirata ad una realtà distopica tipo quella immortalata in film come “Blade Runner” o “The Matrix”. Dieci minuti e mezzo aperti da arpeggi e tastiere soffuse, che poi esplodono in quella che è la visione di un mondo immaginifico e convulso. Il gioco di chitarre viene diviso ritmicamente tra Chris (che in questo brano poi si occupa soprattutto delle tastiere) e Sebastian, lasciando le partiture soliste a Julian Küster, mentre gli assoli di sintetizzatore sono affidati ad Hans. Un buon pezzo, coinvolgente, che però, oltre all’impeccabilità formale, avrebbe avuto bisogno di maggiore inventiva. “Next” vorrebbe essere negli intenti dichiarati nel libretto un tributo al rock degli anni ’80; diciamo che tutto l’album è pervaso da un’attitudine (metal) tipica di quel decennio, applicata però – come già detto – alle complesse ritmiche prog-metal odierne. Un pezzo tirato, che per fortuna fa comunque riprendere fiato, per poi darsi al gran finale con il bello e lirico assolo chitarristico ad opera di Amadeus Sektas.
È quindi la volta di “Viral Signs II – Incident 3030”, seconda parte della cosiddetta storia distopica, che trae forse ispirazione dalla prosecuzione, molti anni dopo, proprio di “Blade Runner”. Ben sedici minuti, aperti da sirene ed atmosfere tanto dure quanto minacciose. I sinfonismi viaggiano più massicci che mai, dando davvero tanto lavoro alla batteria. Dopo il quinto minuto i ritmi si placano e le attenzioni vengono prestate alle fasi chitarristiche (c’è anche la touch guitar suonata da Stefan Huth), prima che inizi una vera battaglia tastieristica che in alcuni tratti si ispira anche al classico prog, con una puntata anche dell’organo Hammond, sfociando infine nell’assolo convincente del chitarrista Achim Wierschem. Terminato tutto ciò, c’è ancora tempo per “Lady Lake” – giocata totalmente sulle ritmiche nonché su effetti da fiaba metal nordica – e “Redesign”, una composizione che affronta per l’appunto il ridisegnare la propria vita, passando dal dolore alla speranza. La parte centrale, chitarristicamente, è suonata ed arrangiata da Claus Flittiger, mentre quella finale – molto gioiosa – viene conclusa con i sintetizzatori di Chris, in una chiave più simile al prog-rock sinfonico.
Chissà, forse questa chiusura potrà essere un ponte verso una rinnovata vena compositiva per il prossimo lavoro. Fatto sta che quello preso in esame sarà oggetto d’ascolto per chi ama il metal, soprattutto quello europeo del centro-nord, dotato di quell’enfasi che a volte si dimostra maggiore del contenuto oggettivo. Gli ascoltatori di questo genere, quindi, potranno trovare qualcosa che fa al caso loro.



Bookmark and Share

 

Michele Merenda

Collegamenti ad altre recensioni

FORCE OF PROGRESS Calculated risk 2017 
FORCE OF PROGRESS A secret place 2020 

Italian
English