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LOS ESTANQUES Y ANNI B SWEET Burbuja cómoda y elefante inesperado Inbophonic 2022 SPA

Fate molta attenzione ad accomodarvi nella vostra comoda bolla di sapone… non sia mai che vi doveste imbattere in un elefante inaspettato! Sarebbe un po’ come mettere su questo disco con la speranza di riposarsi, lasciandosi cullare dall’idilliaca voce di Anni B Sweet in “He bebido tanto (que)…” per poi farsi inaspettatamente strapazzare dagli sbalzi schizofrenici di “…Estoy muerto de sed” che somiglia ad una specie di musical carnevalesco fatto di canti a squarciagola, tastieroni e progressioni festaiole che ci sbatte subito in faccia l’altro lato della medaglia. Questo per i Los Estanques, gruppo di matrice psichedelica originario di Santander con un pugno di dischi alle spalle, e per la cantante malagueña Ana López Rodríguez (vero nome di Anni B Sweet) è il primo disco insieme ma a sentirli così affiatati si direbbe che la musica degli uni sia nata appositamente per far volare la voce del’altra.
Questo colorato canzoniere di 13 pezzi è stato interamente composto dal cantante (ma anche chitarrista e tastierista) dei Los Estanques Íñigo Bregel e da Anni ed ha il pregio di essere scorrevole, divertente ma ricco di sorprese e di trovate imprevedibili che ci forzano all’ascolto. La sua complessità e la sua incredibile leggerezza, fornita dall’approccio cantautoriale e soave della cantante, alla quale Íñigo fa talvolta da spalla, rendono quest’opera fruibile ed interessante. Le sonorità sono calde e piacevolmente vintage, ci portano spesso sul finire degli anni Sessanta ma altre volte, in un balzo improvviso, anche alla fine dei Settanta e sono efficacemente sostenute dalla chitarra ruspante di Germán Herrero e da una sezione ritmica vivace, animata dalla batteria di Andrea Conti e dal basso di Daniel Pozo. La melodia è sempre centrale anche se gli arrangiamenti sono talvolta bizzarri, la musica sprigiona energia ed ha un carattere spesso cabarettistico, splende per gli stuzzicanti riferimenti folk e gli abbellimenti sinfonici ed è intrisa di fragranze psichedeliche mentre la voce di Ami è vellutata e romantica, capace di trascinare ed ammaliare.
Le sorprese, come dicevamo, non mancano mai e così vi ritroverete senza accorgervene a cantare “Tu pelo de flores” con le sue suggestioni Flower Power o a scandire il ritmo della psichedelica e tiratissima “Bla bla bla” o anche ad assopirvi all’ascolto della grave e soporifera “Tampoco estoy tan lejos” col suo organo lugubre ed il canto soffuso. Anche quando prevale l’aspetto canzonistico l’approccio vivace ed ironico rende tutto più frizzante e tutto si potrebbe dire in definitiva di questo disco diretto e poco ortodosso fuorché sia noioso. Alla fine dei conti direi che un ascolto è meritatissimo, sta a voi decidere se lasciarvi trascinare o meno da questa specie di guazzabuglio festoso.



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Jessica Attene

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