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VV.AA. The dark side of the Cult - A tribute to Blue Oyster Cult Black Widow Records 2022

Il solo nome Blue Oyster Cult può provocare brividi a moltissimi appassionati di musica di qualità. La band statunitense ha scritto pagine assolutamente fondamentali di hard rock, ha influenzato una miriade di artisti heavy metal, è tutt’oggi venerata in tutto il mondo e le è capitato anche di flirtare con il progressive rock. Non è un caso che questo tributo sia uscito per una casa discografica italiana molto nota nel mondo del prog e non è un caso che non siano pochi i partecipanti che vivono da sempre in questo mondo. I partenopei Presence, ad esempio, nome storico attivo ormai da più trent’anni, offrono una bella rilettura di “Before the kiss, a redcap”, nel loro consolidatissimo stile heavy prog. Ma sicuramente belle prove sono anche quelle di Runaway Totem, The Forty Days, Il Segno del Comando e L’Impero delle Ombre. Come al solito, in dischi del genere, c’è chi prova a personalizzare i brani e chi punta su un approccio più classico da cover. Tra chi ha osato un po’ di più ci piace segnalare gli Ottone Pesante, un trio che con trombone, tromba e batteria sorprende non poco con una pesante (sì, termine che ci vuole) “Monsters”. Due bonus tracks presenti, una ad opera di Simone Baldini Tosi e Cristiano Roversi e l’altra dei Death SS, che da decenni portano alto l’heavy metal tricolore e che si cimentano con “Godzilla”. “The dark side of the Cult” è un cd doppio, si avvicina alle due ore e mezza di durata e, anche se non tutti i partecipanti sono riusciti a centrare il bersaglio, si rivela un bell’omaggio ad un grandissimo gruppo, non strettamente legato al prog, anche se ci è girato un po’ intorno.



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Peppe Di Spirito

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