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FARO |
Nu-Man |
Andromeda Relix |
2024 |
ITA |
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Il tema portante e concept di questo disco si poggia sull'avvento della classica fusione Uomo-Macchina, oggi forse più appropriato dire "Uomo-AI", tema ovviamente già approfondito in ogni settore artistico e che negli ultimi anni sembra configurarsi in maniera più tangibile: l'interfaccia e fusione tra l'uomo ed intelligenza artificiale è in fondo ancora ai primi passi però immaginando le possibilità future viene lecito domandarsi se ci attenderà un paradiso tecnologico oppure un inferno distopico? Probabilmente la risposta sarà nel mezzo, più incline da una parte o dall'altra a seconda della situazione in cui si vive... Il duo abruzzese Angelo Troiano-Rocco De Simone, con il terzo capitolo come Faro ed il significativo titolo "Nu-Man", sembra propendere più verso la fredda distopia di fosche e fredde visioni di alienazione tecnologica, senza comunque perdere del tutto la speranza nell'animo umano attraverso una musica che delinea trame esistenziali-romantiche, saldamente ancorata ad una sua forma di malinconica ed eterea melodia... Lo stile di Nu-Man è ben collaudato nei classici stilemi del progressive-gothic metal che parte dai Gathering di Mandylion/Nightime Birds passando per i Green Carnation gli ultimi più crepuscolari Fates Warning, Katatonia, Saviour Machine, Riverside e Queensr˙che, quest'ultimi specialmente nelle carismatiche vocals di Rocco De Simone che in più di un brano sembra ispirarsi al Geoff Tate più introverso (quindi niente voci in "growl" o brutalità varie, per fortuna). Da una parte "Nu-Man" non ci coglie troppo impreparati nel suo futuro prossimo di esistenzialismo sci-fi, più o meno decifriamo la musica senza troppe difficoltà o patemi, dall'altra il disco si fa apprezzare per l'impatto melodico e poetico ben tratteggiato in quattordici canzoni dalla struttura essenziale, completamente scevra di virtuosismi, in cui è fondamentale un'atmosfera d'ambiente sognante e lievemente "psichedelica", il sound di conseguenza non è particolarmente heavy, abbondano chitarre dilatate, echi spaziali e tenui tappeti di tastiere... Possiamo percepire una certa "artigianalità" ma anche un'apprezzabile e propositiva chiarezza di idee, una vena compositiva piuttosto solida. Forse qualche appunto andrebbe fatto nella masterizzazione del cd, compressione a parte, ogni brano è separato da quei 3-4 secondi di silenzio che tendono un pò troppo a spezzare ritmo e tensione... Ancora, sessantacinque minuti di durata forse sono un po lunghi quando la proposta musicale è di fatto piuttosto omonenea nello stile e tende a procedere sulle stesse tonalità... Ma, infine, "Nu-Man" è un disco che si ascolta con piacere, specialmente quando si è in sintonia con il genere proposto, un buon esempio di progressive-metal italiano, senza troppi fronzoli ma fatto con grande passione.
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Giovanni Carta
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