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SKALDOWIE |
Koncert progresywny |
Kameleon Records |
2024 |
POL |
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Da oltre dieci anni, la Kameleon Records, oltre a ristampare gli album storici degli Skaldowie, propone continuamente registrazioni inedite, radiofoniche e dal vivo della storica band polacca. Nel 2024 ci viene proposto il cd “Koncert progresywny”, che contiene una serie di brani tratti da concerti effettuati tra il 2021 e il 2022 sul palco del Centro Culturale Nowohuckim e legati al repertorio più vicino al prog. Chi conosce gli Skaldowie sa già che stiamo parlando di un gruppo che vede le sue radici già nella metà degli anni ’60 e che, nel corso di una lunghissima carriera che prosegue ancora oggi, ha attraversato più fasi, viaggiando tra rock, beat, psichedelia, folk, pop e, appunto, progressive rock. In particolare, gli album “Krywan krywan” e “Stworzenia swiata czesc druga” contenevano dei veri pezzi da novanta di rock sinfonico, grazie ai quali vengono riconosciuti tra gli esponenti più importanti del genere in Polonia. Questo live si apre e si chiude con le due composizioni simbolo del periodo prog degli Skaldowie, le suite che in pratica davano i titoli ai due dischi citati, in versione leggermente ridotta. Si tratta di due gioielli di enorme valore e gli arrangiamenti proposti negli anni recenti dimostrano tutt’oggi i livelli elevati toccati dal gruppo. L’incedere imperioso e drammatico guidato da tastiere epiche e dall’organo Hammond, gli interventi infuocati del violino, della chitarra e del sax, gli stacchi improvvisi, i riferimenti classicheggianti con tanto di citazione, tra gli altri, dei “Quadri di un’esibizione” di Mussorgsky e del “Guglielmo Tell” di Rossini, le melodie ariose, sono tutte caratteristiche che ancora colpiscono positivamente. E gli Skaldowie eseguono il tutto con la consueta maestria e personalità. Da segnalare che negli ultimi 40 anni, “Stworzenia swiata czesc druga” è stata suonata dal vivo solo due volte, cosa che rende ancora di più questo cd una vera chicca per gli appassionati. Le due tracce citate, da sole, si portano via oltre mezz’ora e valgono l’acquisto, ma sono inframezzate da altri episodi più recenti, magari non ugualmente spettacolari, ma comunque interessanti. Così, durante l’ascolto, si viaggia tra il romanticismo rock di “Zielona piosenka”, il pop-rock brillante di “Usiade dzis na teczy”, “15 minut” e “Zanim zima”, il prog di “Rockopera” che alterna melodia e irruenza e il blues esuberante di “Zwolnij”. Il bel disegno di copertina è la ciliegina su una torta molto gustosa.
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Peppe Di Spirito
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