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MOVION |
Vertice |
Luminol Records |
2025 |
ITA |
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Immaginare mondi distopici sembra una moda che negli ultimi anni si è fatta largo in svariati campi artistici. Anche in ambito musicale non sono pochi i musicisti che in qualche modo legano la loro proposta a ipotetici futuri, al destino dell’essere umano, alle potenziali conseguenze dello sviluppo tecnologico e degli equilibri geopolitici. Ed è questo l’orientamento di “Vertice”, nuovo album dei torinesi Movion che offrono una loro visione sonora di questi possibili scenari. Fantascienza distopica e attualità vengono a contatto e si incrociano anche con aspetti cinematografici. Già la copertina sembra un omaggio al capolavoro “2001 odissea nello spazio”, ma la musica dei Movion ha un carattere fortemente cinematico e man mano che scorrono le note si avverte una consapevolezza sempre maggiore dell’impatto “visivo” che queste riescono a trasmettere. Musica e immagini, ma anche voci, perché in un contesto interamente strumentale, è possibile ascoltare anche degli estratti audio di George Orwell, John Berger e John Cage per un ulteriore collegamento ai temi trattati. Per quanto riguarda l’orientamento stilistico, il trio conferma un indirizzo post-rock, aperto a divagazioni psichedeliche, elettroniche e progressive. È un sound, quindi, che vive di suggestioni e trasmette emozioni, riuscendo a passare da atmosfere algide a deflagrazioni potenti, da un incedere lento e carico di tensione a crescendo imponenti, da soundscapes ipnotici a ritmi elettronici quasi ossessivi. Chitarra e sintetizzatori hanno il compito di indirizzare le melodie principali, ma la sezione ritmica si fa ben sentire, con basse frequenze che danno ulteriore profondità al sound, con intense vibrazioni. Nove i brani presenti (in realtà nell’edizione in vinile ce ne sono due in meno), che viaggiano tra i due e gli otto minuti e mezzo e si muovono tra echi di Slint, Mogwai, God Is An Astronaut, GY!BE, ma anche con qualche cenno di Goblin e Porcupine Tree. Antonio Vomera (basso, synth), Alessandro Angeleri (batteria, drum machine) e Nicolò Tamagnone (chitarra) sono i protagonisti di quest’avventura che ha il nome di Movion e, giunti al terzo album, hanno raggiunto degli equilibri che hanno portato un risultato sicuramente brillante e non esitiamo a credere che riceveranno molti consensi e troveranno nuovi estimatori, tra i seguaci del post-rock, del prog, ma potenzialmente anche di altri mondi sonori.
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Peppe Di Spirito
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