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DEJÁ-VU (JAP) Baroque in the future Musea 1988 JAP

Il mio primo personale contatto col mondo progressivo giapponese furono proprio questi Déjà-Vu che al primo ascolto mi lasciarono a bocca aperta con la loro aggressività iper-sinfonica dettata dal talentuosissimo tastierista Motoi Sakuraba. Era il 1989, le mie orecchie non erano ancora allenate alle centinaia di produzioni simili degli anni successivi, per questo l'ascolto di questo cd fu così traumatico. Eppure anche adesso, riascoltando quelle note attraverso questa ristampa, ritrovo buona parte di quelle emozioni... e non si tratta semplicemente di nostalgia dei bei tempi...! Sinfonismo estremo, dicevo, ma non esasperato, soprattutto unito ad una buona ispirazione nella composizione, nella costruzione dei brani. Non lunghe suite attorcigliate su se stesse, ma canzoni di durata media, metà delle quali cantate (in inglese: appena passabile). In certi punti certe ingenuità, alcune tipicamente giapponesi, sono chiaramente avvertibili, ma il cd conserva tutto un fascino particolare che mi fa ancora vedere questo gruppo come uno dei migliori della terra del Sol Levante degli ultimi anni e che mi fa ancora seguire da presso la brillante carriera solistica di Sakuraba.

 

Alberto Nucci

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