|
SOLSTICE |
Clann |
Progrock.com Essentials |
2025 |
UK |
 |
Probabilmente i Solstice non hanno mai vissuto un periodo così stabile nella loro carriera come quello che stanno attraversando dal 2020, data di uscita di “Sia”, che vedeva una line-up la cui novità era rappresentata dall’ingresso della cantante Jess Holland al fianco del leader e chitarrista Andy Glass, della violinista Jenny Newman, del batterista Peter Hemsley, del bassista Robin Phillips e del tastierista Steven MacDaniel. La formazione si è mantenuta invariata da allora (se non si considera qualche rotazione tra le backing vocalists che accompagnano la band soprattutto in concerto) e i frutti si sono visti, grazie a tre album in studio ed uno dal vivo ed un’attività live discretamente sviluppata. Non è un caso che il titolo scelto per l’ultima loro fatica sia “Clann”, termine che in gaelico viene utilizzato per indicare “famiglia estesa”, “amicizia” e “affinità”; insomma, potremmo dire una situazione nuova per una band che in passato aveva avuto discontinuità, variazioni di organico e uscite discografiche diradate nel tempo. Così, non sorprende che l’atmosfera in “Clann” rispecchi pienamente quel senso di gioia e di positività derivante da questo periodo felice e che traspare anche dalle loro esibizioni concertistiche. “Firefly” e “Life”, posti subito in apertura, sono due brani che spingono forte in questa direzione, con ritmi vivaci, impulsi pop-rock nei momenti cantati, ma anche tante soluzioni strumentali entusiasmanti e raffinate, con violino, tastiere e chitarra a dialogare e ad alternarsi alla guida su ritmi solidi e pronti a variare, favorendo anche quei soliti slanci verso danze folk. Su coordinate simili “Plank” e “Frippa” si animano con spruzzate funk che a Glass e soci sono sempre piaciute. Poi è giusto soffermarsi un po’ di più su una bellissima composizione di quasi quattordici minuti, dall’intrigante titolo “Twin Peaks”, che si discosta un po’ dai canoni descritti finora, essendo più intimista, quasi sulla scia di “Bulbul tarang” che chiudeva il precedente “Light up”. Anche se nel testo non ci sono riferimenti espliciti a personaggi, luoghi o avvenimenti della celebre serie firmata da David Lynch, considerando il titolo, si può pensare ad un sottile omaggio con riferimenti alla tragica vita di Laura Palmer, tra cenni all’innocenza perduta e al desiderio di fuga e protezione. La composizione è sicuramente evocativa, con il suo carattere più riflessivo rispetto al resto dell’album. Parte come ballata malinconica, con morbidi arpeggi di chitarra, un violino delicato, melodie vocali docili, tastiere in sottofondo. Poi pian piano c’è un lento crescendo ben scandito dalla sezione ritmica con il culmine raggiunto dopo quattro minuti e mezzo. Dopo un gustoso solo di Andy Glass, a partire dai sei minuti e mezzo, inizia una sezione più particolare, giocata su un leggero tocco elettronico, con una specie di onda sonora che varia di volume con effetto stereofonico da una cassa all’altra, mentre le voci sovrapposte e filtrate di Jess si fanno più sofferte. Le tastiere creano uno scenario ambient, poi l’entrata della batteria e del basso porta ad un nuovo crescendo nel quale si fa largo un cantato (anche maschile) etnico/tribale che fa avvicinare alla world music. La ripresa dei temi della prima parte, una volta toccati gli undici minuti e mezzo, spinge verso un finale epico, sontuoso e carico di pathos. Sicuramente differente rispetto alla musica di Badalamenti, “Twin Peaks” riesce comunque a trasmettere un’atmosfera particolarmente suggestiva. C’è un ultimo tassello a completare il disco. Similmente a quanto avvenuto in “Sia” con la riproposizione di una nuova versione di “Cheyenne”, qui i Solstice recuperano, sempre dal loro esordio, “Earthsong”, splendido episodio elegante e pastorale che evoca i Genesis e i Renaissance più bucolici, offrendone un magnifico riadattamento. L’auspicio è che questo periodo di stabilità, abbinato alla felice ispirazione e al carisma mostrato sui palchi, si possa protrarre il più a lungo possibile.
|
Peppe Di Spirito
Collegamenti
ad altre recensioni |
|